Berlusconi, l'uomo, l'imprenditore, il politico: dal gossip alle disavventure giudiziarie, per oltre 30 anni protagonista della storia del Paese

Gran parte del personaggio che per oltre tre decenni è stato tra i protagonisti della storia del Paese sta nel lemma “Berlusconismo", presente su Wikipedia

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di Totò Rizzo

A finire su Wikipedia son buoni quasi tutti, sui vocabolari un po’ meno: “Berlusconismo, s.m. = il movimento di pensiero e il fenomeno sociale e di costume suscitato da Silvio Berlusconi e dal partito da lui fondato; concezione liberistica dell’economia, del mercato e della politica sostenuta da Silvio Berlusconi”. Tralasciati la biografia personale e il gossip, le avventure galanti e le disavventure giudiziarie, si può dire che gran parte del personaggio che per oltre tre decenni è stato tra i protagonisti della storia del Paese sta in questo lemma.

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Milano, famiglia piccolo borghese, padre bancario, madre casalinga, nato nel ’36, una sorella e un fratello minori, una laurea in legge con tesi sulla pubblicità: e questo la dice già lunga sulle qualità di “imbonitore” del Cavaliere. Che infatti comincia piazzando porta a porta scope elettriche mentre asseconda la sua vena artistica cantando sulle navi da crociera (“Que reste-t-il de nos amours” è il cavallo di battaglia insieme all’amico da sempre Fedele Confalonieri).  

Il mattone

L’edilizia è il primo campo nel quale si lancia da imprenditore, la prima a venirgli incontro è proprio la banca dove lavora papà Luigi con una fideiussione. Dalla città alla cintura, dalla metropoli a Milano 2, avvantaggiato, dicono, dalle lobbyng che è bravissimo a creare per far pressione sugli amministratori locali in tema di concessioni e appalti. Ma oltre alle lobbyng c’è un’ombra: quella di oscuri intrecci tra banchieri e riciclaggio di denaro mafioso al Nord, che verranno fuori negli anni a venire da inchieste nelle quali si rincorrono i nomi di Sindona e Riina, Gelli e Ciancimino. Intermediario sarebbe l’amico bibliofilo Marcello Dell’Utri. Intanto, cantiere su cantiere, costruisce la sua prima già cospicua fortuna. 

La televisione

C’è una tv via cavo che dal  ’76 trasmette in Lombardia. Poca roba ma lui la fa sua perché ha fiducia in quelle nuove nozze tra comunicazione e pubblicità appena fuori porta. Ma ci vuole qualcosa che dia la scossa, un minimo di intrattenimento non più provinciale ed ecco che assolda un monumento Rai quale Mike Bongiorno con il cui rinnovo del contratto la tv di Stato sta trastullandosi. Ovviamente lo attira a sé con progetti grandiosi (da fascinoso affabulatore) e un bastimento di denaro. Mister Quiz si tuffa nell’impresa e di lì a qualche anno da Telemilano nasce Canale 5. Seguiranno Italia 1 (acquistata da Rusconi) e Retequattro (da Mondadori). Occorre però che il segnale arrivi in tutta Italia e dopo un estenuante accendersi e spegnersi di antenne, Fininvest (non ancora Mediaset) può arrivare, grazie a una legge, da Chiasso a Lampedusa. Anche stavolta il pressing sulla politica è fondamentale: a dargli una è il suo amico Bettino Craxi, potente segretario del Psi.  

La politica

È  il crollo della prima Repubblica e la fine di Craxi dopo la bufera di Tangentopoli (e la sensazione di spalle scoperte che avverte sul suo impero, spesso al centro di inchieste giudiziarie: vedi “lodo Mondadori” ed altre) a convincerlo a scendere nell’arena politica nonostante in tanti cerchino di dissuaderlo. “L’Italia è il Paese che amo” esordisce il 26 gennaio del ’94 nel messaggio televisivo con il quale si propone come uomo nuovo delle istituzioni, annuncia la nascita di Forza Italia con l’idea di un centrodestra moderato che raccolga i dispersi del naufragio dei vecchi partiti e si lancia verso un successo elettorale che lo porterà alla guida del governo.

L’importante è fermare le sinistre agitando uno spauracchio già un po’ stantio ma che su un certo pubblico funziona ancora: il comunismo. Da quel giorno, sarà un ottovolante di consensi e critiche (il conflitto di interessi fra tutte), per quattro volte premier (il “Berlusconi secondo” detiene tuttora il primato di longevità) ma anche disarcionato e all’opposizione, fino ai nove anni d’ostracismo dal Palazzo, dopo l’umiliazione della condanna definitiva per frode fiscale e falso in bilancio arrivata l’8 maggio 2013. Poi nel 2022 il ritorno, con un partito assai ridimensionato nei favori rispetto alla Lega e a Fratelli d’Italia, ma comunque con il ruolo di moderatore e mediatore, dentro i confini contro le esasperazioni degli alleati a garanzia del suo elettorato centrista, fuori dai confini con spirito filoatlantico ma anche filoputiniano.  

Le donne

Due mogli, due compagne, cinque figli, diciassette tra nipoti e pronipoti, una famiglia extralarge non senza conflitti, ovviamente. Anello al dito per Carla Dall’Oglio (madre di Marina e Piersilvio) e per Veronica Lario (madre di Barbara, Eleonora e Luigi) dalla quale fu conquistato nella platea del Manzoni di Milano vedendola in scena nel “Cocu magnifique”: la corteggiò e già che c’era comprò il teatro. Finì male, con lettere sui giornali per la smania di lui di correr dietro a giovani gonnelle, da cui lo scandalo Ruby (spacciata per nipote di Mubarak) e delle “olgettine” protagoniste delle “cene eleganti”, tutte finite dal palo della lap alle aule dei tribunali. Per non dire della comparsata delle avvenenti hostess (centinaia, ben retribuite e omaggiate di copie del Corano) che Gheddafi in vacanza romana sotto la tenda berbera avrebbe voluto convertire all’Islam. Per l’indomito Cavaliere, negli ultimi anni, la storia con Francesca Pascale e quella, attualmente in corso, con Marta Fascina

 

Lo sport

Il pallino del pallone. Vent’anni da presidente al Milan e 30 trofei vinti: mica male. Poi la vendita ai cinesi. Però s’è rifatto col Monza: in quattro anni lo ha portato dalla serie C al massimo campionato.  

Le case

Villa San Martino, ad Arcore, la più celebre, va e vieni di celebrities dello spettacolo e maggiorenti del Potere. Villa Certosa, uno dei due buenos retiros sardi, quella col vulcano posticcio. Ultima, Villa Grande, sull’Appia Antica, ex Villa Zeffirelli dove il regista visse fino alla morte. Pare l’abbia ripulita dai vetusti cimeli: troppa anticaglia per uno spirito giovane.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Giugno 2023, 13:22
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