Paolo Travisi
Roma Nord contro Roma Sud. Atto secondo. La serie Romolo+Giuly

Paolo Travisi Roma Nord contro Roma Sud. Atto secondo. La serie Romolo+Giuly
Paolo Travisi
Roma Nord contro Roma Sud. Atto secondo. La serie Romolo+Giuly (dal 16 settembre ore 21.15 su Fox), che nella sua stagione d'esordio ha tradotto la tragedia shakespeariana in uno scontro tra periferie, la nord benestante ed arrogante contro la sud, popolare e coatta, regni delle famiglie Copulati e Montacchi, in questa seconda stagione allarga gli orizzonti.
Roma, infatti, non è più solo il terreno dell'amore disperato tra Romolo e Giuly e degli intrallazzi dei loro genitori. Ora la Capitale, insieme all'Italia tutta, è una terra da spartire.
Divisa in un governo federale, dove al Nord regna il televenditore Giorgio Mastrota, un politico molto cattivo, che abolisce il congiuntivo e non vorrei mai a capo del Paese ed al Sud, Don Alfonso, Fortunato Cerlino, camorrista raffinato. La serie, benedetta in un trailer promozionale, anche da San Pupone, (Francesco Totti), non tradisce gli ingredienti originali. Ironia e sarcasmo condiscono ognuno dei dieci episodi di Romolo+Giuly, e ciascun personaggio assomiglia ad una caricatura dei vizi italici, dove sopravvivono luoghi comuni e contraddizioni. Ci si guarda come in uno specchio deformato, che restituisce però, l'immagine più vera. Per Alessandro D'Ambrosi, Romolo ed anche co-autore, c'è una forte evoluzione. Nella prima stagione si cercavano di superare conflitti fratricidi, quest'anno i nostri personaggi devono chiedersi quanto si possa sacrificare del proprio tornaconto immediato per il bene collettivo, la riconquista dell'Italia.
Beatrice Arnera, nei panni di Giuly, è convinta che oltre Roma, ogni piccola città abbia le sue differenze e somiglianze, per questo la serie abbraccia tutta l'Italia. E poi sono contenta che stavolta ci sia tanta comicità al femminile.
Forza della serie è anche il cast, fuori da soliti schemi della fiction nostrana, tra cui Michela Andreozzi, la mamma di Giuly, Francesco Pannofino, il politico voltagabbana e tante partecipazioni. Carlo Conti fa il verso a se stesso, Giobbe Covatta è l'ultimo dei comunisti, mentre Luciana Littizzetto è Dio in persona.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Settembre 2019, 05:01
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