Morto Bologna, il leader dei taxi: organizzò la rivolta pre-Giubileo

Franco Pasqualetti
Destra, sinistra.... al centro c'è il tassista!. Si è fatto largo tra i tassinari con slogan coloriti e un carisma da leone. Ha organizzato la rivolta pre-giubilare per dire no alle nuove disposizioni del Campidoglio: quasi 20 giorni senza un'auto bianca in servizio per Roma. Si è seduto ai tavoli sindacali con assessori e sindaci. Carlo Bologna, il leader dei tassisti romani, è morto ieri dopo una lunga malattia. Un lutto che ha fatto il giro dei radiotaxi alla velocità della luce.
In tutti gli anni Novanta e nel primo decennio del Duemila fu il condottiero di battaglie sindacali epocali. Quelle delle adunate in piazza Venezia e delle «marce su Roma» per dire no alla rivoluzione Tocci per riorganizzare il servizio taxi durante l'Anno Santo o contro le «lenzuolate» del decreto Bersani-Visco, Lui e i suoi sodali erano pronti a tutto pur di scongiurare le «liberalizzazioni ammazza-settore», la concessione di nuove licenze (circa duemila) che comunque, alla fine, il sindaco Walter Veltroni riuscì a portare a casa.
Assieme a Loreno Bertarelli, attuale presidente del 3570, era capace di mobilitare in 20 minuti più di mille tassinari sotto al Campidoglio e far sentire - a suon di clacson e slogan coloriti - tutto il dissenso di una categoria da sempre ostile alle amministrazioni comunali. Dal 2008 aveva lasciato il suo taxi e al cooperativa 6645 a cui apparteneva per tornare al suo primo lavoro: il pescivendolo. Aveva acquistato un banco al mercato del pesce interno al Car di Guidonia.
«Meglio l'odore delle spigole che la puzza della politica», scherzava proprio qualche settimana fa. Ma Carletto era questo: fumantino e scherzoso, un romano vero. Una persona verace che piaceva ai colleghi proprio per la sua genuinità. Memorabili furono gi scontri - quasi fisici... - con l'allora assessore alla Mobilità Mario Di Carlo che in una riunione gli urlo: «Manco come vicino di fornetto te vorei». Ieri le pagine Facebook dei tassisti romani erano listate a lutto. Con una scritta che dominava quasi tutte le foto delle sue battaglie di piazza: Grazie e ciao, grande condottiero.
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Febbraio 2021, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA