Ilva chiusa? Danni per 3,5 mld all'anno Scontro M5s-Pd sullo scudo penale

Alessandra Severini
La politica perde tempo alla ricerca di colpevoli più che di soluzioni mentre Taranto rischia il disastro sociale ed economico, con 10mila lavoratori che guardano preoccupati al futuro delle loro famiglie. L'addio annunciato di ArcelorMittal alle acciaierie ex Ilva di Taranto (ma anche di Novi Ligure e Cornigliano, confermato anche ieri in un incontro con i sindacati) ha colto di sorpresa il governo e aperto nuove tensioni all'interno della maggioranza. Nel M5s c'è chi punta il dito contro quella fronda, capitanata da Barbara Lezzi, che qualche settimana fa al Senato ha voluto lo stralcio dello scudo penale a scadenza, sul quale Luigi Di Maio aveva provato a trovare una tregua con ArcelorMittal.
Ma la vicenda Ilva è oramai questione nazionale. Lo dicono i numeri: se lo stabilimento ex Ilva venisse chiuso, con l'azzeramento della produzione di acciaio, la perdita sarebbe di 24 miliardi circa, in pratica l'1,4% del Pil. Lo Svimez è estremamente preciso in fatto di conti: 3,5 miliardi di danni ogni anno. E poi il disastro sociale, 10mila persone senza più lavoro, 8.200 solo a Taranto, senza contare altri 3mila posti nell'indotto.
Alla vigilia dell'incontro con l'azienda a Palazzo Chigi, il premier Conte promette fermezza: «E' stato stipulato un contratto e saremo inflessibili sul rispetto degli impegni». Ma la partita non sarà affatto facile. Servirà coraggio e determinazione, quella che fino ad ora è mancata come lamentano i lavoratori. «Sull'ex Ilva ne esce malissimo la politica di chi non ha voluto scegliere avverte il ministro Teresa Bellanova -. Questa è la sfida che la politica, compreso il Pd, aveva davanti. La politica perde la sua funzione quando, davanti a una scelta difficile, non dice quello che vuole fare». Matteo Renzi intanto smentisce di essere al lavoro per una cordata alternativa ad ArcelorMittal che coinvolgerebbe il gruppo Jsw che ha rilevato le ex acciaierie Lucchini di Piombino. Fatto è, però, che il presidente e amministratore delegato del gruppo siderurgico indiano, Sajjan Jindal sarà in Italia domani. E venerdì potrebbe incontrare i commissari straordinari dell'ex Ilva.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Novembre 2019, 05:01
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