Giancarlo Leone
La faccia invecchiata, i capelli grigi, lo sguardo profondo proiettato

Giancarlo Leone La faccia invecchiata, i capelli grigi, lo sguardo profondo proiettato
Giancarlo Leone
La faccia invecchiata, i capelli grigi, lo sguardo profondo proiettato verso l'infinito. Elena Sofia Ricci vestirà i panni di Rita Levi Montalcini, scienziata, neurologa, Premio Nobel per la medicina, scomparsa nel 2012 a 103 anni, nel tv movie biografico che ne porta il nome, in onda su Rai1, domani alle 21,25, diretto da Alberto Negrin.
Elena, cosa ha provato nell'interpretare questo personaggio?
«Un'emozione grandissima, un vero senso di responsabilità. Ho voluto moltissimo questo progetto. La Montalcini ha una storia molto complessa ed io l'avevo amata e conosciuta attraverso i suoi libri. Interpretare questa scienziata è stato un po' come dar voce alla sua volontà di dedicare la vita agli altri attraverso la ricerca scientifica. Questo film è un omaggio a lei e all'amore che nutriva per le giovani generazioni che sono la nostra speranza».
Il film può interessare i giovani?
«Soprattutto loro. La sua intera esistenza è da esempio, perché questa grande donna ha rappresentato l'importanza di nutrire un'immensa passione facendola coincidere con il proprio lavoro. Ha compiuto passi importantissimi per l'emancipazione femminile».
Cosa l'ha colpita maggiormente della figura?
«L'austerità di vita. Grazie alla nipote Piera, abbiamo avuto la fortuna di girare alcune scene nella sua abitazione. Aveva una stanza piccola, modesta, dove dormiva e lavorava, un letto singolo senza spalliera, il microscopio per gli esperimenti, cd di musica classica e tanti foglietti sulla libreria attaccati con lo scotch. Su uno, in particolare, c'era scritto Sape aude', un motto latino che usava anche Kant e che significa abbi il coraggio di conoscere, di osare', di fare una certa cosa perché ognuno è responsabile di se stesso».
È stata dura la trasformazione?
«È stata impegnativa, il trucco durava due ore e mezzo, ma ho cercato di somigliarle, non di farne un'imitazione. Per l'impostazione della voce e lo studio della persona mi sono affidata alla mia amica e coach Emanuela Aureli».
C'è qualcosa che l'accomuna al Premio Nobel?
«No, ma nell'interpretarla mi sono sentita molto vicina alla mia mamma; anche lei è stata una donna che si è fatta rispettare, tosta veramente».
L'intervista integrale su Leggo.it
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Novembre 2020, 05:01
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