Francesco Balzani
«La Superlega non può andare avanti». E' stato

Francesco Balzani
«La Superlega non può andare avanti». E' stato l'ultimo ad arrendersi Andrea Agnelli che dopo due giorni da lupo capo branco al fianco di Florentino Perez si è ritrovato solo e ricoperto di critiche. Il progetto, che avrebbe dovuto portare a un torneo aristocratico per club ricchi, è naufragato senza nemmeno lasciare il porto. Game over e una figuraccia per tutti. Pure per la super banca Jp Morgan (finanziatrice), declassata da Standard Ethics per aver violato i principi di sostenibilità. Martedì notte era arrivato l'addio di Barcellona, Inter e dei sei club inglesi convinti più da Boris Johnson che dai tifosi uniti in tutto il mondo nel condannare la Superlega (emblematiche le scuse via video del presidente del Liverpool). Ieri mattina è stato il turno di tutte le altre comprese Atletico Madrid, Milan e la stessa Juve (crollo in borsa a -13,7%), club che fino all'ultimo avevano sperato in un ripensamento. «Onestamente non è il caso di proseguire visto che siamo rimasti in sei. Resto convinto della bellezza del progetto», le parole di Agnelli a cui ieri è stato dedicato un maxi tapiro prima della sfida al Parma e un murale vicino la sede della Figc a Roma che lo ritrae mentre buca un pallone. «Il progetto è fallito ma l'evoluzione è necessaria per progredire», la nota del Milan. Poi l'attacco di Maldini con obiettivo Gazidis: «Non mi hanno mai coinvolto in questa decisione. Mi scuso con i tifosi». L'Inter, invece, ha ribadito che occorre una migliore redistribuzione dei ricavi. Il bilancio dell'Uefa negli anni si è arricchito sempre di più, ma i club hanno visto solo una parte della torta secondo il club nerazzurro. Ancora più duro Koeman, tecnico del Barça: «Giochiamo troppo e ad orari assurdi, ma all'Uefa non interessa, pensa solo ai soldi». Parole indirizzate a Ceferin che gongola per la vittoria ma ora dovrà fare un passo avanti per evitare il collasso causato pure dagli eccessivi costi dei club: «Hanno commesso un grosso errore ma sono tornati all'ovile ed è ammirevole riconoscere uno sbaglio. La cosa importante ora è andare avanti insieme e ricostruire l'unità di questo sport».
PROGETTO CHAMPIONS - All'orizzonte c'è infatti un accordo tra i top club e l'organismo internazionale. L'idea è quella di rivedere il progetto Champions e anticiparlo quanto prima magari snellendo la competizione e garantendo maggiori introiti alle squadre più rappresentative. Anche Downing Street, infine, ha bacchettato Agnelli ricordando come il governo inglese è stato unicamente motivato dalla importanza del calcio e non da un possibile attacco alla Brexit.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Aprile 2021, 05:01
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