Domenico Zurlo
Cinquemila euro in contanti infilati in piccole scatole e consegnati

Domenico Zurlo
Cinquemila euro in contanti infilati in piccole scatole e consegnati in un parcheggio a Roma, in cambio di una pendrive con documenti riservati: una scena degna di Homeland o di un film di 007, ma era tutto vero. A finire in manette un militare italiano, il capitano di fregata Walter Biot, ufficiale della Marina in servizio all'ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa, arrestato insieme ad un militare in servizio all'ambasciata russa.
Biot è accusato di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, spionaggio politico e militare e diffusione di notizie di cui è vietata la divulgazione. Il suo modus operandi era semplice: l'ufficiale fotografava dal monitor del computer i documenti classificati, riguardanti sistemi di telecomunicazione militare, per poi scaricarli su una pendrive che ha tentato di consegnare ad un militare russo. Informazioni in cambio di soldi, un tuffo nel passato in pieno stile Guerra Fredda.
Ma gli uomini dell'Aisi, il servizio di controspionaggio interno, che monitoravano da mesi sia Biot che l'ufficiale russo, sono intervenuti al momento giusto insieme ai carabinieri del Ros, per evitare che quei documenti finissero in mani sbagliate. Il militare italiano, che oggi potrebbe dare la sua versione dei fatti all'udienza di convalida del fermo, rischia da vent'anni fino all'ergastolo. Biot, 56 anni, era entrato in Marina da ragazzo: prima sottufficiale, poi ufficiale dopo aver vinto un concorso interno, si è qualificato come «guida caccia», quei militari addetti alle operazioni aeree nelle loro varie forme, dalla gestione radar al controllo e alla guida, appunto, dei caccia intercettori. Per molti anni imbarcato prima su cacciatorpedinieri poi sulla portaerei Garibaldi, dal 2015 era passato al suo attuale incarico. Chi lo conosce si dice incredulo delle accuse: sposato e con quattro figli, negli ultimi tempi avrebbe avuto problemi familiari.
I due funzionari russi coinvolti nella vicenda sono stati espulsi dall'Italia. Secondo il ministro degli Esteri Di Maio, la vicenda «è un atto ostile di estrema gravità»: Russia e Cina, ha detto Di Maio, «sono attori che hanno sistemi politici e valori diversi dai nostri», da cui «provengono anche sfide, e talvolta minacce».
Dura la reazione delle autorità russe, con l'ambasciatore Sergey Razov che ha espresso «rammarico in merito a questa decisione e l'augurio che l'accaduto non si rifletta sui rapporti italo-russi», mentre il vicepresidente della Commissione della Duma per gli Affari internazionali minaccia: Mosca, dice, risponderà «in modo analogo. Vi sarà una risposta simmetrica». Solidarietà all'Italia è arrivata dal Regno Unito, scottato negli ultimi anni dai casi Litvninenko e Skripal: il ministro degli Esteri Dominic Raab ha definito «maligne e destabilizzanti» le attività russe.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Aprile 2021, 05:02
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