Alessio Caprodossi
«Il digitale è il motore della quarta rivoluzione

Alessio Caprodossi
«Il digitale è il motore della quarta rivoluzione industriale oggi in atto». L'osservazione di Alberto Federici, direttore della comunicazione del Gruppo Unipol, è una sintesi estrema quanto centrata di come stia mutando la nostra società, la nostra quotidianità, cioè la nostra vita. Tale ambizione è l'obiettivo ultimo di Comunicare digitale, un manuale di teorie, tecniche e pratiche della comunicazione in cui il curatore Daniele Chieffi, capo della comunicazione digitale e della Content Factory di Agi, ha riunito diciotto esperti della materia per fornire una visione sui tanti pezzi del puzzle che è l'ecosistema digitale, da chi ha vissuto sulla propria pelle la prima parte di un mutamento ancora in corso. Una scatola senza limiti temporali e barriere spaziali, il mondo digitale, regolato però da norme e strumenti che bisogna conoscere per sfruttare le occasioni che offre: «Guardando alla radicale trasformazione di tutte le forme di comunicazione, aziendale, giornalistica, pubblicitaria, c'è la necessità di saper utilizzare la cassetta degli attrezzi che governano la comunicazione digitale, un'esigenza questa che vale per tutti i professionisti della comunicazione e l'intento del volume è perciò mettere a disposizione dei comunicatori nuove competenze, spiega Chieffi.
Uno dei più grandi vantaggi della disintermediazione digitale è la possibilità per tutti noi di diventare qualcuno attraverso messaggi mirati e la capacità di intercettare specifici bisogni di una community: «Il digitale ha aperto enormi opportunità in termini di comunicazione e di professionalità, perché permette di interagire con chiunque e quindi di costruire relazioni e crearsi una reputazione online, che non rappresenta ciò che una persona pensa di un'azienda o di un'altra persona, bensì ciò che una persona è disposta ad affermare su quell'azienda o quella persona».
Digitale è però anche sinonimo di velocità, della ricerca spasmodica di arrivare primo nel lancio di una notizia che talvolta può giocare brutti scherzi in termini di verifica dei fatti. «Bisogna saper controllare la velocità», chiosa Chieffi, mentre nella sezione del libro dedicata ai media online il direttore di Leggo Alvaro Moretti rovescia le priorità perché «scrivere bene una notizia - che per il web implica la completezza della storia, della titolazione SEO e della condivisione social - vale più del fare prestissimo».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Febbraio 2018, 05:01
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