Alessio Caprodossi
Facebook cambia ancora, limita gli spazi dei minori e rilancia

Alessio Caprodossi
Facebook cambia ancora, limita gli spazi dei minori e rilancia il riconoscimento facciale. In virtù del nuovo Regolamento generale dell'Unione Europea per la protezione dei dati personali (GDPR), in vigore dal 25 maggio, il social network ha aggiornato le Condizioni d'uso e la Normativa sui Dati. Dalla prossima settimana, a tutti gli utenti europei sarà chiesto di rivedere e confermare i dati condivisi sul profilo personale - come appartenenza politica, situazione sentimentale e credo religioso, il cui inserimento è facoltativo - grazie ai quali i partner pubblicitari propongono post su misura. L'aspetto più discusso riguarda i minori di 15 anni, soglia d'iscrizione alzata da Facebook (prima fissata a 13 anni) per rispettare i vincoli previsti dal GDPR. «Le persone comprese tra i 13 e i 15 anni in alcuni paesi europei hanno bisogno del permesso di un genitore o un tutore per compiere azioni specifiche sulla piattaforma, si legge nella nota societaria, che specifica come questi minori vedranno una versione meno personalizzata del social con condivisione limitata finché un genitore o un tutore darà il permesso di usare la piattaforma in tutti gli aspetti.
Un salto di livello lodevole, ammesso che tutti gli adolescenti rispettino le regole e non tentino di iscriversi usando nome e data di nascita falsa, eventualità quest'ultima che aprirebbe le porte social, poiché non c'è la necessità di certificare i dati forniti con documenti identificativi.
Altro punto caldo è il riconoscimento facciale, che avvisa se qualcuno utilizza le tue immagini per aprire profili falsi e suggerisce quali amici taggare nelle foto. Disattivata nel Vecchio Continente nel 2012, la funzione torna ora disponibile per gli iscritti europei (maggiorenni). L'Ue intanto non molla la presa su Zuckerberg e il caso Cambridge-Analytica: «Tutti i gruppi politici dell'Europarlamento ritengono necessaria la sua presenza per riferire sulla violazione delle norme sulla privacy», è il monito di Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Aprile 2018, 05:01
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