Video inchioda Sy «Voleva la strage»

Vittoria Golinelli
In un video-proclama di 37 minuti Osseynou Sy, l'autista che il 20 marzo ha tenuto in ostaggio 50 bambini della scuola media Vailati di Crema, due insegnanti e una bidella e poi ha dato fuoco al bus a San Donato Milanese, ha spiegato perché era necessario «scuotere il mondo con un gesto eclatante». Per gli inquirenti, voleva dare fuoco al mezzo sulla pista di Linate.
Sy voleva «condizionare i pubblici poteri in relazione alle politiche in materia di accoglimento degli stranieri, di intimidire la popolazione», si legge nel capo di imputazione. Disegno confermato anche da quanto è emerso nell'interrogatorio di due giorni fa davanti al pm Alberto Nobili, a capo del pool antiterrorismo, e il pm Luca Poniz, che nei prossimi giorni chiederanno il giudizio immediato.
«Viva il panafricanesimo, combattiamo i governi corrotti e critichiamo la politica europea che sfrutta l'Africa», diceva nel filmato, mai andato in rete perchè bloccato da Google per motivi tecnici, il 47enne senegalese con passaporto italiano. Parole pacate, pur nella loro follia, che per gli inquirenti è meglio non divulgare per timore di gesti di emulazione e di un'ondata d'odio nei confronti dei migranti. Trai reati contestati, oltre alla strage aggravata dall'età delle vittime e dalla finalità terroristica, al sequestro di persona aggravato, all'incendio, alla resistenza a pubblico ufficiale e alle lesioni causate ai carabinieri che lo hanno bloccato, Sy dovrà rispondere anche di lesioni ai danni di 17 bambini, non solo per ferite ma anche per traumi da stress e psichici da violenza emotiva.
Contro il senegalese, che rischia una condanna all'ergastolo, anche il Comune di Crema sarà parte civile. Lo farà, come spiegato dal sindaco Stefania Bonaldi, per «sostenere le famiglie» e «perché rappresentiamo una comunità».
Nel frattempo, via libera in Consiglio dei ministri alla cittadinanza per meriti speciali a Ramy Shehata e Adam El Hamami, i due ragazzini che sono riusciti a liberarsi e telefonare ai carabinieri, salvando i loro amici. Nella relazione del ministro Salvini si parla di «splendido esempio di generosa solidarietà e straordinaria abnegazione» da parte dei due 14enni «orientati alla difesa del più alto valore della vita umana».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Giugno 2019, 05:01
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