Prada apre la sua Torre

Prada apre la sua Torre
Paola Pastorini
Quello che più colpisce della Torre Prada è il panorama. Paradossale che di un museo attraggano le vedute esterne, ma sono il cuore del progetto emozionante concluso dall'archistar Rem Koolhaas con lo studio Oma. Sguardi a 360 gradi su Milano: lo scalo Porta Romana, corso Lodi, il Corvetto e, lontano, lo stadio, il nuovo centro di Porta Nuova.
La Torre (aprirà al pubblico domani) è l'ultimo tassello della Fondazione Prada firmato Koolhaas, il complesso dedicato all'arte contemporanea inaugurato 3 anni fa in largo Isarco, su una ex distilleria inizi del 900.
In vetro e cemento bianco, alta 60 metri, la Torre ha una pianta eccentrica, che cambia fra trapezoidale e rettangolare a seconda dei nove piani, e cambia anche in altezza (da 2,70 a 8 metri) e nelle vetrate. «Volevamo combinare spazi nuovi e vecchi e la Torre è la conclusione di questa sequenza. L'altezza diversa è perché volevamo creare un'atmosfera più intima per alcune opere e di grandiosità per altre», spiega Koolhaas. Scale in vetro e cemento, bellissimo ascensore in onice rosa retroilluminato, pareti delle stanze con legno di recupero. Su sei dei nove livelli è disposto il Museo, ovvero il progetto Atlas, ovvero le opere collezionate da Miuccia Prada, seguendo gusti e interessi artistici della stilista. Lavori che vanno dal 1960 al 2016 con, tra gli altri, opere di Damien Hirst, Carla Accardi, Jeff Koons, Carsten Holler.
«Le opere sono state scelte per essere messe in un forte rapporto con lo spazio. Non una collezione minestrone, ma che abbia un forte impatto spaziale», spiega il curatore Germano Celant. All'ultimo piano terrazza panoramica con parapetto in specchi. E al sesto il ristorante Torre, con arredi originali del Four Seasons Restaurant di New York del 1958. Insomma, la Torre Prada cambia lo skyline di Milano.
Info fondazioneprada.org.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Aprile 2018, 05:01
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