Olga Battaglia
Arturo Brachetti, o della fantasia al potere. Troppa realtà

Olga Battaglia
Arturo Brachetti, o della fantasia al potere. Troppa realtà fa male. E se la tendenza diffusa è elevarla a spettacolo, lui va in direzione contraria, inventando mondi altri dai quali entra ed esce con la velocità del suo genio.
Ladies and gentlemen Arturo Brachetti is back da stasera a domenica agli Arcimboldi. Lo spettacolo non è nuovo, ma trattandosi del più impertinente degli artisti di un varietà aggiornato allo spirito dei tempi, è legittimo aspettarsi parecchie sorprese. Si intitola Solo perché di fatto in scena è solo ma è come se fossero almeno in cinquanta (tanti sono i personaggi in cui si trasforma). Del resto è il re del quick change, osannato come un Fregoli contemporaneo che non disdegna i ritrovati delle moderne tecnologie ma difende con fierezza il segreto di un artigianato antico. Tutto comincia con una casetta, ricostruita nei minimi particolari, le stanze, la cucina, il bagno. È la casa di Arturo bambino, il paradiso di un'infanzia che non si vorrebbe perduta perché è l'età in cui l'immaginazione ha davvero il potere di trasformare la realtà. Pirotecnico, ironico e poetico, Brachetti è uno e centomila, una Biancaneve tutt'altro che virtuosa, una principessa di Frozen, l'orco verde Shrek e Peter Pan. È Michael Jackson e Celine Dion, Pavarotti e tutti e quattro i Beatles, Madonna e gli eroi della Marvel, è se stesso e la propria ombra. Ai suoi prodigi, si aggiungono quelli del video mapping, che garantisce effetti mirabolanti, abbondano i laser e lui si diverte anche con il sand painting, ma poi tira fuori il vecchio cappello bucato e incanta con le sua meravigliosa chapeaugraphie.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Novembre 2018, 05:01
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