Lombardia, riapertura in bilico

Giovanni Migone
La Lombardia si conferma l'epicentro della pandemia in Italia, con il 65% dei nuovi positivi. Secondo il bollettino della Regione, infatti, i casi riscontrati ieri sono stati 384, contro i 159 di ieri. Ma a far paura è il numero dei decessi (15.954 il totale), con un'impennata di 2,5 volte il dato di martedì: da 22 a 58. Una cifra che, rispetto al totale nazionale, è quasi esattamente la metà dei morti italiani da Covid nella giornata di ieri. Torna a crescere, seppur di sole 4 unità, il conto delle persone ricoverate non in terapia intensiva, mentre le terapie intensive continuano a svuotarsi, con 175 ricoverati in meno. A Milano città, i nuovi positivi al coronavirus sono 41, quasi il triplo rispetto ai 14 nuovi casi segnalati ieri.
RIAPERTURA IN BILICO I numeri lombardi preoccupano e il riflesso picchierà necessariamente sull'agenda politica di Regione e governo. Se finora si è parlato di porte socchiuse per quanto riguarda gli spostamenti fuori regione che dovrebbero ripartire dal 3 giugno, i dati ora chiedono maggiori cautele. Sul tema è stato il sindaco Giuseppe Sala ad aprire la giornata: «Vorrei capire in base a quali parametri si deciderà se aprire o meno i confini lombardi», ha detto rivolgendosi al governo. Polemico anche con i governatori del Sud: «C'è chi parla di patente di immunità - ha spiegato - e, parlando da cittadino prima ancora che da sindaco, dico che quando deciderò dove andare per un weekend o in vacanza me ne ricorderò».
BONUS MEDICI Mentre il virus rialza la testa, Regione ha siglato l'accordo con i rappresentanti sindacali del comparto sanitario e della dirigenza medica per il bonus a medici e infermieri. I medici ospedalieri riceveranno fino a 1.730 euro di bonus, gli infermieri e gli operatori sanitari fino a 1.250 euro.
ANTAGONISTI IN CORTEO Però sotto le finestre di Palazzo Lombardia, circa 600 persone tra Cobas, Fronte popolare, Cub, Partito della Rifondazione Comunista, lavoratori di alberghi, di Rsa e operatori sociali hanno manifestato contro la Giunta occupando poi via Melchiorre Gioia. Tra loro anche alcuni esponenti dei. Il corteo non era autorizzato e i manifestanti assembrati. Carc, autori delle scritte contro Fontana. Momenti di tensione «Fontana rimane comunque un assassino - sottolinea un loro esponente - ed è lui stesso responsabile se è sotto scorta». Tra le richieste, il commissariamento della Regione e maggiori spiegazioni sui tagli alla sanità, sulla sicurezza sul lavoro, sui tamponi non fatti.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Maggio 2020, 05:01
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