Bernardeschi in azzurro, tutta un'altra storia

Bernardeschi in azzurro, tutta un'altra storia
Timothy Ormezzano
C'è vita sul pianeta Bernardeschi. Le buone prove in Nazionale contro Estonia e Polonia sono diametralmente opposte a quelle fornite in bianconero. Grintoso ed efficace in azzurro, apatico e svogliato in bianconero. Qual è il vero Federico? Il primo, perché le sue qualità tecniche e fisiche non si discutono. C'è chi sostiene che il problema sia legato al lavoro che è chiamato ad assolvere. In Nazionale ha dato il meglio di sé da esterno in un tridente d'attacco: il suo ruolo preferito, coperto in molte occasioni in bianconero prima di venire dirottato da Allegri, Sarri e Pirlo - in varie zone del campo senza fortuna. Trequartista, mezzala, ultimamente esterno a tutta fascia. Niente da fare. La cartolina più bella di Bernardeschi resta la prova-monstre offerta in Champions nella remuntada del 2019 contro l'Atletico Madrid con tripletta di Cristiano Ronaldo.
Il problema, alla Juventus, è di natura ambientale (tra i tifosi bianconeri ha più haters che sostenitori) e psicologica. «Federico deve ritrovare la fiducia prima di tutto dentro di lui. Deve lavorare nella sua testa, deve essere tranquillo e deve aver voglia di giocare a calcio aveva recentemente detto Pirlo di un giocatore del quale faremo grande affidamento. La sensazione è però che il suo tempo in bianconero sia scaduto. Dopo aver rifiutato varie ipotesi di cessione, l'ex viola è entrato nella scuderia di Mino Raiola. A gennaio la sua partenza è possibile, magari in prestito, il problema è che il suo ingaggio da 4 milioni più bonus potrebbe obbligarlo a emigrare all'estero nell'anno che porta all'Europeo.
IL PROBLEMA DYBALA - C'è un problema (anche) di ingaggio pure dietro al caso Dybala, che chiede di raddoppiare il suo stipendio da 7 milioni. La distanza con il club è sempre ampia. Anche sui social.
La Joya, che domenica ha compiuto 27 anni, ha infatti messo like e cuoricini agli auguri arrivatigli da mezzo mondo (suoi ex club, compagni di squadra, amici) ma non a quelli twittati dalla Juventus. Una dimenticanza che non è passata inosservata ai tifosi bianconeri, sempre più divisi tra innocentisti e colpevolisti.

Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Novembre 2020, 05:01
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