Questa, in estrema sintesi, è la vicenda di Josh Farrow e della sua compagna Nadia Oldale, rispettivamente 27 e 24 anni. I due, che vivono a Holywell, in Galles, hanno già un figlio di due anni, Riley, e l'anno scorso avevano deciso di dargli un fratellino. Alla ventesima settimana di gravidanza, i medici notarono che erano sorte delle complicazioni a causa di un fluido che aveva raggiunto il cervello del nascituro, ma dopo ulteriori controlli assicurarono a Nadia che non ci sarebbero stati problemi.
Lo scorso 27 settembre, invece, subito dopo il parto, il piccolo Luke soffrì alcune complicazioni e morì dopo appena tre ore a causa, si scoprì in seguito, di una rara malattia congenita. Poco dopo la morte del neonato, un'ostetrica suggerì alla coppia di richiedere un rimborso per le spese del funerale al Dipartimento del Lavoro e delle Pensioni del Galles. Qui i funzionari garantirono a Josh e Nadia, dopo aver controllato tutte le credenziali del caso, che avrebbero fornito loro una cifra pari a circa duemila euro per la sepoltura del piccolo.
Pochi giorni fa, però, l'amara sorpresa: l'impresa funebre ha contattato Josh e Nadia reclamando mille sterline (oltre 1300 euro) arretrate. Lo riporta Wales Online. Il motivo? Il sistema previdenziale gallese ha corrisposto solo una minima parte di quanto promesso ai due genitori, che ora devono coprire il resto. Nadia è furiosa e addolorata: «Non è una questione di soldi, ma di principio: non possono dirci di sì e poi rimangiarsi la parola. Quando ho chiesto spiegazioni, mi hanno detto semplicemente: 'C'è stato un errore e abbiamo cambiato idea'. Sono stati scortesi, freddi e privi della minima compassione».
Bimbo morto dopo il parto, lo Stato ci ripensa e non paga i funerali
Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Martedì 19 gennaio 2016
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Gennaio 2016, 20:28
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