«Zara e H&M, cotone sostenibile? No, è frutto della deforestazione illegale in Brasile»: la denuncia dell'ong inglese

Lo svela il rapporto di una ong inglese. Inditex ha chiesto maggiore trasparenza a Better Cotton

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di Morgana Sgariglia

Il cotone sostenibile di H&M e Zara? È collegato alla deforestazione e al disboscamento illegale in Brasile. Si tratta della fibra certificata con l'etichetta Better Cotton, proveniente da Slc AgrÍcola e Groupo Horita, sotto indagine di polizia per l'accaparramento di terre tramite la deforestazione illegale. I due produttori di cotone sono stati multati per infrazioni ambientali e disboscamento illegale di terreni dal 2008. A rivelarlo è un rapporto investigativo pubblicato giovedì della ong inglese Earthsight. Il Brasile produce il 42% di Better Cotton, il più grande sistema di certificazione mondiale del cotone, di cui, H&M e Inditex, la multinazionale spagnola di Zara e i suoi marchi gemelli Bershka e Pull&Bear, sono i maggiori acquirenti.⁠

La regione del Brasile da dove proviene il cotone, il Cerrado

Lo sfruttamento della fibra, però, non avviene in Amazzonia ma nella regione del Cerrado, una savana tropicale in cui la deforestazione nell'ultimo anno è aumentata del 43%.

Il suo saccheggio coincide con un boom dell'esportazione di cotone, che ha reso il Brasile il secondo produttore al mondo dopo gli Stati Uniti. L'abbattimento della vegetazione genera una quantità di carbonio pari alle emissioni annuali di 50 milioni di automobili. Questo tipo di cotone è molto dannoso anche a causa del massiccio impiego di pesticidi.

Come avviene la fornitura di cotone criminale

Horita e SLC Agrícola hanno esportato direttamente almeno 816mila tonnellate di cotone da Bahia verso i mercati esteri tra il 2014 e il 2023. Otto produttori di abbigliamento asiatici hanno preso questo cotone grezzo per rifornire H&M e Inditex. Quest'ultima ha chiesto maggiore trasparenza a Better Cotton, che ha sede a Ginevra, in risposta all'indagine di Earthsight. All'inizio di aprile Better Cotton ha dichiarato di aver concluso un audit da parte di terzi su tre aziende agricole nominate dal rapporto della ong inglese, e prevede di pubblicare i suoi risultati l'11 aprile, ma per il momento, ci sono solo quelli del 2021.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Aprile 2024, 20:18
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