Era stato arrestato per maltrattamenti nei confronti della moglie e dei figli nel 2019, per poi essere scarcerato dopo il patteggiamento con pena sospesa. Da quel giorno aveva potuto rivedere i suoi figli minorenni e tornare a casa.
Ma dal gennaio del 2020 l'inferno era iniziato di nuovo, mentr i servizi sociali nelle loro visite parlavano di una «famiglia serena». Peccato, però, che i bambini erano tornati a scuola con nuovi lividi e segni, frutto delle botte prese dal papà.
Botte ai figli dopo esser stato scarcerato
E, oltre ai lividi, uno dei bambini ha trovato il coraggio di parlare di quanto stesse accadendo tra le mura di casa. Come riportato da La Repubblica, ha iniziato a manifestare i suoi disagi disegnando solo teschi, scheletri e pistole. «Il bimbo picchia i compagni - ha scritto l'insegnante in una relazione - ed è del tutto apatico, non fa trasparire emozioni e non ha mai avuto manifestazioni di affetto per compagni o maestre». Il lavoro di osservazione della maestra si è interrotto con la chiusura delle scuole a causa dell'epidemia dovuta al Covid-19. Durante la pandemia, due dei quattro bambini erano finiti in ospedale più volte con lividi e traumi cranici.
«Il papà - raccontavano alle maestre - ci picchia con bastoni e mestoli». Pestaggi di una violenza talmente forte che dopo soli due giorni di intercettazioni avviate nel 2022 per le indagini, le autorità hanno dovuto far cadere l'inchiesta e intervenire per interrompere le aggressioni.
Tra lockdown e servizi sociali inefficienti, l'inchiesta ha preso corpo solo nel 2022, quando l'uomo è tornato in carcere.
La gup ha sottolineato nella sentenza che dalla vicenda emergono gravi lacune nel sistema di welfare e una grave indifferenza davanti alle segnalazioni delle maestre pervenute già nel gennaio 2020. «Le accuse delle maestre non sono state approfondite adeguatamente anche in relazione alle osservazioni dei servizi sociali».
Ultimo aggiornamento: Domenica 23 Luglio 2023, 18:51
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