Roma, discarica al Colosseo: un tappeto di immondizia, e Colle Oppio sembra Malagrotta

Discarica al Colosseo: un tappeto di immondizia, e Colle Oppio sembra Malagrotta

di Simone Pierini
L'immagine del Colosseo sullo sfondo, rifiuti e degrado in primo piano. Il parco del Colle Oppio si è presentato così nella domenica che ha chiuso una settimana di ponti tra Pasqua, Pasquetta e la festa della Liberazione del 25 aprile. Una giornata che avrebbe dovuto rappresentare un biglietto da visita ulteriore in virtù dell'iniziativa Via Libera, con un anello stradale di circa quindici chilometri chiuso al traffico e dedicato a pedoni e ciclisti.

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Un'immagine che ha accompagnato la flotta di turisti che hanno scelto l'arrivo del tempo primaverile per farsi un giro nella Capitale. È la quarta volta che vengo a Roma e non l'ho mai vista così sporca, dice una donna in vacanza tra le vie della Città Eterna. «È una situazione che va avanti da mesi - denunciano gli operatori turistici - Colle Oppio viene lasciato a se stesso, è un ciclo continuo. Resta sporco per settimane, dopo diverse segnalazioni viene ripulito e poi abbandonato nuovamente al suo destino. I turisti vengono da noi e ci dicono che è questo schifo davanti al Colosseo».
 
 


Colle Oppio è uno dei meeting point per i turisti, un luogo strategico dove partire in un percorso tra la storia e le meraviglie della città. E la partenza avviene tra cassonetti che strabordano, bottiglie di vetro, cartacce e spazzatura di ogni tipo in terra nel verde che costeggia il monumento più famoso al mondo. I rifiuti si ammucchiano attorno a cestini troppo piccoli e troppo poco frequentemente svuotati per essere sufficienti. «Spesso capita che i turisti sgranino gli occhi vedendo questo degrado», racconta Matteo Ippoliti, guida turistica abilitata di Roma. «Per noi è fonte di imbarazzo - prosegue - soprattutto quando ci domandano del perché non passino a svuotare cestini palesemente pieni e traboccanti. L'altro giorno dei miei clienti americani si sono fermati nel Foro Romano a raccogliere delle cartacce gettate a terra accanto alla tomba di Giulio Cesare». «Il parco del Colle Oppio - spiega ancora Matteo Ippoliti - è una terra di nessuno, dove fatti di cronaca nera si sono alternati ad episodici proclami, ma dove di fatto imperano senzatetto e venditori abusivi che hanno fatto dei cespugli il loro deposito commerciale».

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Aprile 2019, 10:06
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