Ha subìto conquiste e saccheggi, ma ora la Città Eterna viene invasa da «più di 14mila monopattini, moderni carri che bloccano i marciapiedi, innervosiscono gli automobilisti e uccidono». A scriverlo sul suo sito è la Cnn. L'emittente tv americana ha raccolto la denuncia di alcuni cittadini e riportato i numeri della «trappola mortale» per Roma: 4 persone uccise alla guida da quando i monopattini sono stati introdotti 3 anni fa.
Secondo le autorità sanitarie, i pronto soccorso «trattano almeno un infortunio grave legato allo scooter ogni tre giorni» a fronte del fatto che «solo il 2% (circa 270) degli scooter a pedali a noleggio viene utilizzato quotidianamente». Infatti, sostiene Cnn, sono i monopattini non utilizzati «a rappresentare la sfida più grande, soprattutto per i disabili. Come Giuliano Frittelli, responsabile dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, che si muove - riporta la tv Usa - con il suo bastone da passeggio intorno a una mezza dozzina di monopattini che disseminano il marciapiede vicino al suo ufficio nel centro della città».
La precisazione di Assosharing
«Alcuni servizi comparsi in questi giorni sui media internazionali riguardo il tema dei monopattini, sono basati su informazioni e ricostruzioni parziali. I toni allarmistici sono, in sostanza, scollati dalla realtà. Innanzitutto occorre chiarire che l'utilizzo dei mezzi a Roma è in linea con le altre capitali europee». Lo afferma, in una nota, Assosharing, l'associazione di categoria che riunisce le società del comparto della mobilità condivisa. «Non si può, infatti, utilizzare come metodo il numero di mezzi in un particolare istante (che solo il 2% dei mezzi viene utilizzato). Si tratterebbe di un errore grossolano e retaggio del concetto di mezzo privato, non applicabile alla sharing mobility».
«Bisogna, invece, considerare il numero di mezzi utilizzati ogni giorno, contrapposto a quelli fermi non utilizzati, perché il tipo di servizio in sharing è per il primo/ultimo miglio e non per noleggi di lunga durata».
«Bisogna ricordare come la quasi totalità degli incidenti gravi abbia coinvolto i monopattini privati e non quelli della sharing mobility. In Italia la regolamentazione per la sharing mobility è arrivata circa 2 anni e mezzo dopo altri stati come la Francia. Anche Parigi nel 2019 era in una situazione simile se non peggiore rispetto a noi. Per questo motivo anche la fase sperimentale si è protratta oltre. Ora, a seguito della nuova legge che ha terminato la sperimentazione, tutte le principali città stanno passando alla fase 2, caratterizzata da bandi selettivi come era avvenuto due anni fa in Francia».
«Assosharing sottolinea, infine, la necessità, già condivisa con l'amministrazione locale, di incrementare a Roma i parcheggi dedicati ai monopattini e di attivare nuove piste ciclabili, adeguandosi ai numeri e agli standard delle principali capitali europee. Nel complesso occorre analizzare cosa accade appunto all'estero: a Londra ci sono 3 operatori da 6600 monopattini e a Parigi 3 operatori da 5000 mezzi. Servono, per Roma e per l'Italia, politiche strutturali che procedano davvero nella direzione di una maggiore sostenibilità ambientale. Per farlo è imprescindibile agire su due binari, che viaggiano in parallelo e in modo integrato: disincentivare l'utilizzo dei mezzi privati e incentivare l'utilizzo dei mezzi in sharing».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Giugno 2022, 16:57
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