Giravano in moto a Prati, armati e con il colpo in canna: coppia fermata in piazza Mazzini

Giravano in moto a Prati, armati e con il colpo in canna: coppia fermata in piazza Mazzini

di Emilio Orlando

Giravano tranquillamente in moto per il quartiere Prati. Come niente fosse. Ma i loro movimenti hanno insospettito i carabinieri in borghese che stavano pattugliando il quartiere. Così li hanno seguiti, bloccati, identificati e perquisiti. Ed è subito scattato l’allarme: uno dei due nascondeva una pistola con il colpo in canna, pronta a sparare.
È accaduto venerdì mattina. Erano circa le dieci quando gli uomini in borghese del nucleo operativo della compagnia Trionfale sono entrati in azione fermando uno scooter i cui movimenti li avevano insospettiti. In sella, con casco integrale, due uomini: un cinquantatrenne di origini argentine e un romano di 33 anni.
I due sono apparsi subito molto nervosi. Così i carabinieri li hanno sottoposti alla perquisizione. Ed è qui che è saltata fuori una rivoltella con il colpo in canna. I militari li hanno subito bloccati e hanno proceduto agli accertamenti. 
Per l’argentino le cose si sono subito messe male: dai primi riscontri, infatti, sarebbe stato riconosciuto come l’autore di una rapina di orologi di lusso avvenuta il 24 agosto sulla Circonvallazione Nomentana. A quanto pare nei filmati di alcune telecamere di video sorveglianza della zona, che avevano immortalato le fasi della rapina di agosto, si vedrebbe proprio un uomo dai tratti fisici simili a quelli del sudamericano.
Ma non finisce qui. Immediate sono scattate anche le perquisizioni nelle loro abitazioni. E qui un’altra sorpresa. Nella casa del più giovane, in zona La Rustica, i carabinieri hanno trovato un’altra pistola. Entrambi le armi sono ora state sottoposte ad ulteriori indagini per verificare se in passato siano state coinvolte in sparatorie.
Molto probabilmente i due giravano per Prati, quartiere ricco di studi di professionisti, a caccia di una preda da rapinare. Ma la pistola con il colpo in canna, pronta a sparare, è un particolare che allarga le indagini.
Non è da escludere, infatti, che i due stessero per mettere in atto un agguato: magari giravano ripetutamente nel quartiere alla ricerca di qualcuno con cui avevano dei conti in sospeso. Insomma erano pronti ad un agguato in pieno giorno. 
Le indagini, coordinate dalla procura di Roma proseguono per verificare collegamenti con esecuzioni avvenute nella Capitale e nell’hinterland dove, specie sul litorale di Anzio e Nettuno sono avvenute sparatorie rimaste ancora irrisolte.


Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Ottobre 2022, 15:11
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