Roma, con 20 giorni di assenza addio al centro riabilitativo

Le famiglie alla Regione: "I nostri figli spesso malati, si rischiano dimissioni di massa"

Roma, con 20 giorni di assenza addio al centro riabilitativo

di Lorena Loiacono

Troppe assenze? Il disabile resta a casa. Perdono il posto nel centro riabilitativo e sono quindi costretti a interrompere la terapia, tutti quei pazienti disabili che si assentano per più di 20 giorni l'anno. Vale a dire una media di poco più di un giorno al mese. Una decisione, prevista da una delibera regionale, contro cui le famiglie dei disabili stanno raccogliendo firme e organizzando proteste. La novità è stata infatti introdotta dalla delibera di giunta regionale del Lazio n. 979/2020 per cui sono ammessi 20 giorni l'anno di assenza da parte degli utenti dei centri riabilitativi semiresidenziali.


Sarebbe dovuta entrare in vigore dal 1 gennaio scorso ma poi, con la pandemia in atto, la data di avvio del conto delle assenze è stata spostata alla fine dell'emergenza sanitaria, quindi al 31 marzo, tramite le disposizioni attuative pubblicate lo scorso novembre. «Si rischiano dimissioni di massa racconta una mamma i nostri figli possono avere bisogno di più giorni tra malattie e controlli periodici». Contro questa delibera è stata avviata una petizione online: La Reg Lazio ritiri la Dgr 979/2020 e ha già raccolto quasi 2800 firme. «Gli utenti dei centri si legge nella petizione - nella grande maggioranza, proprio per le loro problematiche fisiche e soprattutto psichiche, abbisognano certamente di una tolleranza di assenze che supera di molto quelle che oggi si vuole introdurre con la Delibera, che di fatto comprime il diritto ad essere curati».

Parte ora una corsa contro il tempo per far sì che quella norma venga modificata dalla Regione Lazio, alzando i giorni di assenza tollerati. Ovviamente la ratio della delibera sta nel fatto che un posto in un centro riabilitativo non può essere tenuto occupato da un paziente che non si presenta mai. In quel caso è giusto darlo a chi ne beneficerebbe. Ma 20 giorni di assenza sono ritenuti troppo pochi per togliere l'assegnazione.


«Credo sia inverosimile e assurdo che un progetto riabilitativo possa essere chiuso se l'assenza spiega la consigliera regionale FdI, Chiara Colosimo derivi da malattia e anche con certificato medico. È paradossale una decisione simile che colpisce persone e famiglie, chiedo alla direzione regionale salute di risolvere queste criticità nel più breve tempo possibile».
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Febbraio 2022, 08:14
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