Race for the cure compie 20 anni. Corsa contro il tumore al seno in 6 città da Roma a Matera

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di Paolo Travisi
Race for the Cure compie 20 anni. Oggi è la più grande manifestazione sportiva al mondo per la lotta al tumore al seno. La Race, organizzata dall’associazione Susan G. Komen Italia, per celebrare questo importante traguardo, ha organizzato sei edizioni, che coinvolgono altrettante città italiane: si parte a Roma, dal 16 al 19 maggio, nella location storica del Circo Massimo, alla presenza di Laura Mattarella, la figlia del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che il giorno di avvio di Race for the cure, riceverà una delegazione di donne al Quirinale. E poi la corsa si svolgerà a Bari, Bologna, Brescia, Matera, Pescara. 
 
 


Si è svolta al Coni la conferenza stampa di presentazione, introdotta dal suo Presidente, Giovanni Malagò. “Lo sport è co-protagonista di questa manifestazione, dove si può correre a livello pseudo agonistico o passeggiare anche solo per dare la testimonianza e dire io c’ero”. 

Presente anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi. “E’ interessante che in 20 anni Race for the Cure, sia diventata un appuntamento fisso e sempre più partecipato, tanto che lo scorso anno solo a Roma hanno partecipato oltre 70.000 persone. La Komen Italia in 20 anni ha raccolto più di 17 milioni di euro e finanziato 850 progetti di ricerca e cura per il tumore. Oggi non siamo più soli, ma grazie alla Komen, stiamo insieme per combattere una battaglia comune. Anche quest’anno ci saranno tre camper in diversi municipi, dove fare prevenzione e diagnostica, e a disposizione dei cittadini ci saranno medici. Dallo scorso anno abbiamo affiancato alla 5 km e 2 km, la Kids for the cure, per coinvolgere i bambini sull’importanza del benessere fisico per mantenere il corpo in salute, fosse anche nel parco vicino casa, comunque più importante che stare davanti ai videogames”.

Grazie ai fondi raccolti nel 2018, Come Italia ha sostenuto 93 nuovi progetti in 17 regioni, oltre a "La carovana della prevenzione", cliniche mobili che hanno girato l’Italia erogando un totale 18.400 prestazioni gratuite.




Le vere protagoniste della Race, sono le Donne in rosa, donne colpite dal tumore al seno, contro cui stanno lottando o contro cui hanno vinto la battaglia per la vita. Donne che indosseranno, come di consueto, una maglietta rosa e che nella passata edizione hanno partecipato in 6.000. Madrina d’eccezione delle Donne in Rosa è Rosanna Banfi. “Sono dieci anni che sono madrina, la prima volta ero in chemioterapia, pelata ed impaurita come succede a tutti quelli colpiti dal tumore, e nonostante mio padre lo avesse detto in tv, io mi sentivo a disagio nel farmi vedere. Partecipai alla Race for the cure, ed avevo paura, ma c’erano migliaia di donne, sorridenti, pelate, belle, brutte, ma erano tutte lì, che mi hanno accolto come fosse una festa. Queste migliaia di donne mi hanno insegnato qualcosa. Festeggio i miei dieci anni di salute e auguro a tutte le donne di trovare tanta sorellanza perché è importantissimo, sentirsi sempre donne".

Ed a fare il punto dei primi venti anni di Race for the Cure è Riccardo Masetti, Presidente della Susan G. Komen Italia. “Colgo segnali veri di amicizia da tutti coloro che hanno consentito questo traguardo, i 20 anni di Race for the Cure. Il tumore al seno, ogni anno colpisce 2 milioni di donne nel mondo, in Italia si contano 50 mila diagnosi e nonostante sia una patologia ampiamente curabile, 12 mila donne in Italia perdono questa battaglia. Oggi si cura bene, con meno traumi rispetto al passato, ma stiamo lottando per azzerare questi numeri. Guardando indietro vedo un percorso virtuoso, i numeri indicano la volontà di condividere, come la vicinanza di Roma Capitale e della sindaca, un segnale molto bello, come quello delle nostre due madrine. Non è solo una manifestazione di raccolta fondi e di sensibilizzazione, ma è la testimonianza delle tante donne in rosa, che hanno affrontato questa malattia aiutando a rompere silenzio e vergogna, e la paura, nei confronti del tumore. Il cambiamento culturale in Italia è il contributo più importante di Race for the cure. 

A chiudere la presentazione della manifestazione, che lo scorso anno ha potuto contare su un totale di 120 mila partecipanti, l’attrice Maria Grazia Cucinotta, madrina della manifestazione. “Da 19 anni faccio parte della Komen, che mi dà la forza di svegliarmi la mattina e fare la differenza. Komen ha dato un senso al mio essere popolare, sentirmi un punto di riferimento per molte donne ha grande importanza. La prima volte che fui coinvolta ero incinta di mia figlia, non potevo muovermi, oggi lei ha creato la sua squadra e correrà”.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Maggio 2019, 15:01
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