Omicidio Luca Sacchi, nessuno sconto di pena per Pirino e Del Grosso

Omicidio Luca Sacchi, nessuno sconto di pena per Pirino e Del Grosso

di Sofia Unica
Nessuno sconto di pena per gli assassini di Luca Sacchi. Era deserta, ieri mattina per il rischio contagio legato al Coronavirus la città giudiziaria di piazzale Clodio dove si è celebrata comunque, davanti al giudice per le indagini preliminari Pierluigi Balestrieri, l'udienza dove è stata dichiarata inammissibile la richiesta di giudizio abbreviato avanzata dagli avvocato di Valerio del Grosso e Paolo Pirino. I due principali imputati per l'esecuzione del personal trainer di 24 anni, avvenuta alla Caffarella il 23 ottobre scorso, siederanno di nuovo alla sbarra il prossimo 31 marzo davanti ai magistrati della corte d'assise dove non potranno beneficiare di sconti pena legati alla scelta del rito.

Insieme ai due principali imputati, Del Grosso esecutore materiale e Pirino suo complice siederà anche Marcello De Propris accusato, insieme al padre Armando di essere colui che ha fornito la pistola calibro 38 con cui è stato freddato Luca. Ammessa come parte civile Anastasiya Kylemnyk fidanzata della vittima ed indagata per la questione legata allo scambio di droga da cui sarebbe poi scaturito l'omicidio. L'inchiesta per l'omicidio Sacchi, coordinata dal sostituto procuratore Nadia Plastina, che con un'indagine meticolosa ha assicurato in poche ore i responsabili alla giustizia ha svelato un panorama fino quel momento sconosciuto che ha evidenziato legami tra diverse piazze di spaccio, le cosiddette piazze di spaccio interconnesse o narco reti tra la roccaforte del narcotraffico di San Basilio ed i quartiere bene della Capitale.

«Un primo passo verso la giustizia è stato compiuto - sottolineano Armida Decina e Paolo Salice entrambi legali dei Sacchi. Abbiamo sempre sostenuto che chi commette crimini atroci non merita di essere premiato con lo sconto di pena e la decisione di oggi offre un sollievo seppure minimo a tutta la famiglia». In aula erano presenti anche papà Alfonso, mamma Concetta e Federico il fratello minore di Luca, che hanno assistito con un sentimento tra la tensione e la commozione all'udienza, dove hanno potuto guardare negli occhi per la prima volta gli assassini del figlio.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Marzo 2020, 09:48
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