Roma, i “compro oro”? Adesso diventano “compro borse di lusso”. E aumentano anche gli scippi

I “compro oro”? Adesso diventano “compro borse di lusso”. E aumentano anche gli scippi

di Emilio Orlando

Hanno fatto affari nel periodo di crisi prima del Covid. Adesso che i gioielli di famiglia sono stati tutti venduti i compro oro cambiano pelle e diventano acquirenti di borse di lusso e abbigliamento firmato.


Il fenomeno della riconversione in “acquisto borse di lusso” si sta allargando a macchia d’olio nella Capitale e nell’hinterland dove i negozi stanno nascendo come funghi. Segno anche della povertà incombente che sta fagocitando anche i ceti che una volta era al riparo dalle crisi monetarie. Il settore, della compravendita degli accessori griffati usati, come borse, cinte, portafogli e scarpe è ancora una zona grigia dal punto di vista normativo. Per aprire è necessaria soltanto una licenza che rilascia la circoscrizione e gli esercenti non sono tenuti ad avere un registro di carico e scarico del materiale che acquistano.


Viceversa, per i “Compro oro” è necessaria, come per le gioiellerie un’autorizzazione della divisione di polizia amministrativa della questura che obbliga il commerciante a registrare il nome di chi vende l’oggetto prezioso e dove questo viene poi portato per essere fuso o rivenduto. Un eldorado per ladri e scippatori che, oltre che depredare le vittime del denaro contante possono così mettere monetizzare anche il borsello griffato o la pochette di lusso. 


Avamposti non solo di malessere sociale e della disperazione ma anche della malavita che, forte del fatto che non esiste una banca dati dove vengono censiti i proprietari del bene il business criminale per il riciclaggio e la ricettazione è enorme.

Secondo un’indagine della guardia di Finanza, che venne svolta su delega della direzione distrettuale antimafia qualche anno fa, il 20% dei compro oro era in odore di crimine organizzato e dietro le facciate sfavillanti e chic dei negozi si nascondevano reati come l’usura, l’evasione fiscale e riciclaggio.

IL GIUDICE; "ATTENTI, SI RISCHIA IL CARCERE"

Giudice Valerio de Gioia, i “compro oro” che si trasformano in “compro borse di lusso”, cosa pensa di questo fenomeno?
«Sicuramente è una situazione che potrebbe nascondere rischi e reati».


Ad esempio?
«Posso dire che spesso alcuni articoli usati, come le borse si comprano con grande superficialità. La vendita e l’acquisto di borse potenzialmente rubate mette a rischio anche l’acquirente perché bene che gli vada può incorrere nel reato di incauto acquisto ma nella peggiore delle ipotesi nel ben più grave reato di ricettazione che prevede una pena che va dai due agli otto anni».


Quali accorgimenti si dovrebbero utilizzare?
«Si potrebbe pensare in una prospettiva futura di mettere sugli accessori di lusso una matricola che inequivocabilmente ne tracci anche la proprietà». (E. Orl.)


Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Febbraio 2021, 15:41
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