Arrestato a Fiumicino il dottor Wagner, socio di El Chapo e boss della cocaina

Arrestato a Fiumicino il dottor Wagner, socio di El Chapo e boss della cocaina
Il “manager della cocaina" Ramon Cristobal Santoyo, meglio noto come il dottor Wagner, è stato arrestato all'aeroporto di Fiumicino: lo riporta Il Messaggero. Vicinissimo a "El Chapo", il re dei narcotrafficanti messicani, era uno dei grandi registi del trasferimento della droga dal Messico agli Stati Uniti per conto del cartello di Sinaloa, la multinazionale dello spaccio. 

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Ramon Cristobal Santoyo era seguito da diverso tempo dagli agenti italiani e Usa. Quando lo hanno arrestato si stava imbarcando dallo scalo romano su un aereo di linea dell'Air Mexico diretto a Parigi. Dal «Charles de Gaulle» avrebbe proseguito il suo viaggio per Città del Messico.

Peraltro, la partenza di Ramon Cristobal Santoyo per Parigi non avrebbe destato sospetti, perché si sarebbe imbarcato come un qualsiasi viaggiatore diretto verso un Paese Schengen; quindi non sottoposto a controlli documentali. Motivo per il quale gli agenti lo hanno aspettato all'imbarco, sotto bordo dell'aereo, controllando cosi «a vista» ogni singolo passeggero che saliva a bordo.


Ramon Cristobal Santoyo, 43 anni, non ha nulla a che vedere con i classici esponenti supertatuati della mafia messicana. É infatti un elegante uomo d'affari, un professionista in camicia e doppiopetto, che veste abiti firmati e che opera silenziosamente nel mondo della criminalità organizzata.

Il cartello di Sinaloa, già orfano del suo leader Joaquín Archi Guzmán Loera, noto anche con lo pseudonimo di El Chapo, incassa quindi l'ennesimo colpo con l’arresto del dottor Wagner, che potrebbe presto raggiungere proprio El Chapo in un carcere di massima sicurezza negli Stati Uniti. A quanto si è appreso da fonti investigative, il narcotrafficante dopo l'arresto è stato subito trasferito in carcere a Regina Coeli, a Roma. Le autorità americane hanno ora richiesto a quelle italiane la sua estradizione, che dovrebbe avvenire a breve.

Per lui accuse di traffico e riciclaggio, che potrebbero costargli l'ergastolo. Dopo un parere della corte d’Appello si valuterà la richiesta anche in Italia: toccherà al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dare l'autorizzazione definitiva.

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Settembre 2019, 12:25
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