Ex Miralanza, nello sgombero spunta la stanza dello scippo: decine di borse e trolley rubati

Ex Miralanza, nello sgombero spunta la stanza dello scippo: decine di borse e trolley rubati

di Lorena Loiacono
Borse e zainetti, valigie e portafogli, e ancora borselli, telefoni cellulari e cordless. Tutto accatastato, ora, in montagne di rifiuti dopo lo sgombero dell'ex-Miralanza, di via Papareschi in zona Marconi. I vigili urbani del gruppo Marconi e gli agenti di Polizia sono intervenuti martedì mattina per far uscire gli occupanti e procedere con la messa in sicurezza e così ieri, dopo una notte con i vigili urbani a presidiare l'area per evitare che qualcuno riprendesse possesso dello stabile diroccato, sono intervenuti anche gli operai. Si è trattato infatti dell'ennesimo sgombero, dopo decine di altri interventi simili finiti sempre con una nuova occupazione. Così ieri si è proceduto con interventi mirati per chiudere l'ingresso principale, murando il portone, e per ripristinare le cancellate da cui entravano gli occupanti. Prima di fare questi lavori, però, è stato necessario portare fuori tutto quello che fino a ieri riempiva l'ex-Miralanza: tra buste, bustoni e coperte, sono usciti fuori anche borse in pelle, borsoni, zainetti e portafogli, anche qualche valigia e qualche trolley. Ci sono apparecchiature e cavi elettrici, vestiti che escono ovunque e ancora passeggini, carrelli e cappotti. Ci sono anche antenne paraboliche, giacconi con pelliccia e persino un bullock, un sistema antifurto per automobile. Il sospetto è che, tra quegli oggetti, ci sia tanto materiale rubato. L'ex-Miralanza infatti, storico saponificio di fine Ottocento, con il tempo si è trasformata in terra di nessuno: decine di occupanti abitavano l'area ma, negli anni, non sono mancati giri di droga e riciclaggio di materiale rubato. A fine gennaioinfatti, con un blitz delle forze dell'ordine, sono state arrestate sei persone originarie del Nord Africa, per spaccio di droga all'interno dell'ex Miralanza:: l'edificio, fuori controllo, veniva usato proprio come base per la vendita di stupefacenti. A distanza di un mese e mezzo è arrivato lo sgombero. Ma ora i residenti tremano: gli occupanti infatti non si sono allontanati dalla zona, si sono accampati sotto le finestre dei palazzi di viale Marconi, di un residence e di un albergo, che affacciano proprio sullo storico complesso industriale. Per ora sono tutti lì, mangiano, dormono e trascorrono la giornata in un giardino pubblico o sotto gli archi di un passaggio pedonale: due piccoli accampamenti di fortuna a cui dovrà necessariamente seguire un'altra sistemazione. C'è anche chi, tra gli occupanti, spera di poter rientrare nello stabile sgomberato e urla a gran voce contro le forze dell'ordine. Nelle ultime ore infatti non sono mancati momenti di tensione.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Marzo 2019, 09:30
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