Roma, addio concorsi: «Costosi e non servono a trovare il personale»

Il Comune dopo il decreto taglia idonei assumerà attingendo alle graduatorie di ministeri ed enti

Roma, addio concorsi: «Costosi e non servono a trovare il personale»

di Lorena Loiacono

Stop ai concorsi nel Comune di Roma: con la nuova norma nazionale “taglia idonei” fare selezioni pubbliche costa troppo e non garantisce di coprire tutti i posti necessari. Quello dei vigili urbani infatti, la cui graduatoria è stata pubblicata mercoledì scorso, è stato l’ultimo: non ce ne saranno altri con quelle caratteristiche. Per la polizia locale si sono presentati 25mila candidati per 800 posti, sono stati necessari 4 step selettivi e un dispiego imponente di tempo e risorse per ottenere, oltre ai vincitori, anche una lista di idonei da 2mila nomi per le prossime convocazioni. Ed è proprio questo il punto perché i nuovi concorsi non potranno avere una lista di nomi così vasta: lo prevede la norma “taglia idonei”, nel decreto legge 75 del 2023, con cui il Governo Meloni ha stabilito che per ogni concorso pubblico ci sia una lista di idonei pari al 20% dei posti a disposizione. Nel caso del concorso dei vigili urbani, se si fosse fatto oggi, Roma Capitale avrebbe avuto una lista di 960 nomi: 800 vincitori e 160 idonei. Ben poca cosa rispetto ai 2000 idonei avuti invece con la vecchia procedura.

La nuova normativa nasce per avere graduatorie sempre aggiornate con i “migliori” ma per Roma, dove i candidati sono decine di migliaia, il discorso è diverso perché di fatto la selezione è già altissima. Dopo tanta fatica, il rischio è che l’Amministrazione non riesca a coprire i posti mancanti. «Per ogni concorso c’è un 20-30% di vincitori che non accetta il posto - spiega l’assessore capitolino alle politiche del personale, Andrea Catarci - perché, ad esempio, nel frattempo ha trovato un altro impiego o perché, venendo da fuori Roma, non può permettersi il costo della vita da fuori sede. Quindi con il 20% di idonei non riusciremmo a coprire neanche i posti necessari. A questo punto il costo del concorso diventa troppo alto e inutile». E allora come si fa? «Assumiamo dalle graduatorie degli enti pubblici che hanno sede su Roma: chiediamo alle altre amministrazioni o ai ministeri di poter accedere alle loro liste di idonei. Lo abbiamo già fatto con i funzionari tecnici selezionati da Città metropolitana. Purtroppo per ora siamo costretti a procedere in questo modo. Su Roma servono disposizioni e risorse specifiche, come accade per le altri capitali europee, e andrebbe cancellata la quota del 20% del taglia idonei, lasciando disponibile tutta la graduatoria».

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Febbraio 2024, 07:24