Campidoglio, il piano case della Raggi: "Alloggi a seimila famiglie e residence chiusi nel 2018"

Campidoglio, il piano case della Raggi: "Alloggi a seimila famiglie e residence chiusi nel 2018"

di Paola Lo Mele
In arrivo il piano per affrontare l'annoso problema casa a Roma. Ad annunciarne i dettagli ieri è stata la sindaca Virginia Raggi insieme agli assessori al Patrimonio e al Sociale, Andrea Mazzillo e Laura Baldassarre. Secondo stime del Campidoglio, ha spiegato Raggi, «il disagio abitativo a Roma coinvolge 15 mila famiglie: ci sono 10 mila richieste per l'edilizia residenziale pubblica, 1400 famiglie nei residence, 100 immobili occupati abusivamente».

A fronte di questi numeri il Comune a 5 Stelle intende dare risposte a 6000 nuclei familiari in stato di necessità nell'arco di tre anni, chiudendo contemporaneamente entro il 2018 tutti i residence. «Quando siamo arrivati ne abbiamo trovati 34 - ha sottolineato la prima cittadina -,15 sono stati chiusi garantendo alternative agli abitanti, ne rimangono 19. Dai 42 milioni di spesa nel 2016 siamo già passati ai 28 milioni di oggi. Non facciamo interventi spot ma di sistema», ha rivendicato. La strategia integrata presentata nella Sala della Piccola Protomoteca, alla presenza delle presidenti delle commissioni competenti, Valentina Vivarelli e Maria Agnese Catini, si chiama #CasaRoma. Tra le previsioni c'è quella di «svuotare le occupazioni abusive senza penalizzare coloro che hanno diritto all'accoglienza. Si procederà per fasi ad un'opera di ripristino della legalità - la promessa del Campidoglio - con l'indicazione delle priorità per gli sgomberi di immobili occupati abusivamente da destinare allo scorrimento delle graduatorie». 

Il risultato delle seimila famiglie supportate entro il 2019 si raggiungerebbe attraverso azioni diverse: buono casa e sostegno alle fragilità per 1.400 nuclei; 1.200 assegnazioni di case popolari derivanti dallo scorrimento delle graduatorie Erp; 1.200 alloggi risultanti dal frazionamento di altri immobili Erp; contributo all'affitto per altri mille nuclei familiari; acquisizione di 600 nuove abitazioni; 400 alloggi in autorecupero e 300 in beni sequestrati e confiscati alla criminalità.

In programma, quindi, un censimento puntuale degli alloggi non utilizzati o abbandonati, dei beni confiscati e sequestrati e di quelli inseriti nei piani di zona. Quanto al servizio di assistenza e sostegno socio alloggiativa temporaneo per le persone in condizioni di fragilità sociali, questo si fonda sull'impiego dei risparmi derivanti dalla chiusura dei residence (12 milioni già disponibili). «La grande novità introdotta consiste nell'affiancare a questo percorsi di accompagnamento per l'autonomia delle persone». 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Luglio 2017, 09:17
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