Il blitz è scattato alle 15 in punto. I clan che controllano il narcotraffico in quello che era una volta il quartiere del “Gobbo” del Quarticciolo, al secolo Giuseppe Albano, hanno subito un duro colpo. Dopo i danneggiamenti che i narcos della zona hanno messo a segno nelle cabine elettriche e telefoniche, perché da li si sentivano spiati e intercettati, lo Stato ha ristabilito il controllo.
Cento poliziotti, carabinieri, finanzieri agenti della municipale con le squadre antidegrado dell’Ama e dell’Acea sono entrati tra i lotti della zona di edilizia pubblica per ripristinare la legalità. In una delle piazze di spaccio di droga più grandi della Capitale, a ridosso della Palmiro Togliatti, è “sbarcato“ il modello di contrasto alla criminalità voluto dal ministro degli Interni Matteo Piantedosi e condiviso dal prefetto di Roma Lamberto Giannini, dal questore e dai comandanti provinciali di carabinieri e finanza.
Le dosi di droga erano nascoste tra le siepi e nelle macchine abbandonate.
Durante l’operazione anticrimine, gestita dal distretto di polizia del Prenestino diretto dal primo dirigente Marco Germani e dalla dirigente del distretto di San Basilio Isea Ambroselli, sono stati controllati anche negozi, bar, pasticcerie e locali dagli ispettori della servizio d’igiene pubblica della Asl. Molti sono stati sanzionati per gravi carenze igieniche. Mentre polizia e carabinieri con i finanzieri battevano palmo a palmo ogni angolo del quadrilatero di case popolari, le squadre della nettezza urbana ripulivano dall’immondizia il dedalo di strade del quartiere, i tecnici Acea ripristinavano l’illuminazione pubblica danneggiata dalla criminalità, che l’aveva messa fuori uso per garantirsi impunità.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Luglio 2023, 07:16
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