Studente 16enne accoltellò la professoressa a scuola, due anni di servizi sociali e percorso educativo: sospeso il processo

Per il ragazzo, arrestato nelle indagini del pm Myriam Iacoviello per tentato omicidio e difeso dall'avvocato Robert Ranieli, il processo è stato sospeso con ordinanza di messa alla prova, che se andrà a buon fine porterà all'estinzione del reato

Studente 16enne accoltellò la professoressa a scuola, due anni di servizi sociali e percorso educativo: sospeso il processo

di Redazione Web

Due anni di "messa alla prova" per lo studente che nel maggio scorso aveva accoltellato la professoressa nell'istituto Emilio Alessandrini ad Abbiategrasso (Milano). Lo ha deciso a giudice del Tribunale per i minorenni Paola Ghezzi. Il giovane, che il giorno dell'aggressione aveva 16 anni, sarà dunque affidato ai servizi sociali minorili per un percorso educativo e di sostegno anche psicologico.

Sospeso il processo di tentato omicidio

Per il ragazzo, arrestato nelle indagini del pm Myriam Iacoviello per tentato omicidio e difeso dall'avvocato Robert Ranieli, il processo è stato sospeso con ordinanza di messa alla prova, che se andrà a buon fine porterà all'estinzione del reato. 

Per questi due anni, in sostanza, il ragazzo affronterà un percorso sia scolastico che di volontariato con assistenza dei servizi sociali e psicologica. Con l'ordinanza di sospensione del processo per la messa alla prova, come prevede la legge, il giudice «affida» il minorenne «ai servizi minorili dell'amministrazione della giustizia per lo svolgimento, anche in collaborazione con i servizi locali, delle opportune attività di osservazione, trattamento e sostegno».

E la messa alla prova può essere revocata «in caso di ripetute e gravi trasgressioni alle prescrizioni». Prima dell'udienza di oggi se ne era tenuta un'altra il 16 gennaio. In quell'occasione c'era stato anche un abbraccio tra il ragazzo e la professoressa 51enne Elisabetta Condò, che dopo l'aggressione era stata sottoposta ad una lunga e delicata operazione di chirurgia plastica e che in più interviste ai media aveva spiegato che «è giusto che lui abbia una seconda possibilità» e che «non vada in carcere».

Già più di due mesi fa il ragazzo era passato dal carcere minorile, l'istituto Beccaria di Milano, ai domiciliari, dopo circa 7 mesi, su decisione del Tribunale per i minorenni e su istanza della difesa.

Dopo l'aggressione alla docente, colpita più volte alle spalle con un coltello che il 16enne aveva nascosto nello zaino, e dopo l'arresto eseguito dai carabinieri, lo studente, accusato di tentato omicidio aggravato, era stato ricoverato nel reparto di Neuropsichiatria infantile dell'ospedale San Paolo di Milano. Prima di passare in carcere su decisione del gip dei minori. Nell'interrogatorio il ragazzo, che aveva ricevuto sei note dall'inizio dell'anno, aveva ammesso le sue "responsabilità", non riuscendo, però, a fornire una giustificazione per il gesto compiuto. All'udienza di oggi, tra l'altro, c'era anche don Gino Rigoldi, per oltre 50 anni cappellano al Beccaria, e che è sempre stato vicino in questi mesi al giovane, dopo quanto accaduto quel mattino e l'arresto.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Aprile 2024, 18:02
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