Strage di Erba, Olindo: «Io e Rosa vogliamo vivere insieme, abbiamo fiducia nella giustizia». Attesa per l'udienza per la revisione

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di Redazione web

Un amore che non sembra essersi interrotto nemmeno dopo l'orrore della morte. La richiesta della verità, nostante il carcere. «A me e Rosa in questi anni è mancata la possibilità di stare insieme come facevamo prima, vogliamo solo quello». Lo ha dichiarato Olindo Romano alla trasmissione "Iceberg Lombardia" di Telelombardia, alla vigilia dell'udienza del processo di revisione a Brescia sulla strage di Erba.

Olindo Romano, il racconto inedito della strage di Erba: «Raffaella uccisa a sprangate, Rosa ha pensato al bambino. Se lo meritavano...»

Le parole di Olindo Romano

«Ci aspettiamo che finalmente possa esserci un processo vero che con oggettività valuti le prove.

Speriamo che a Brescia ci siano magistrati che valuteranno con serenità tutte le anomalie di questa vicenda». Venerdì 1° marzo «penso proprio che saremo in aula», dice Olindo, ringraziando «il procuratore generale di Milano Tarfusser che ci ha fatto riconquistare la fiducia nella giustizia».

In caso di scarcerazione, «non c'è un posto preciso dove vorrei andare, ma visto che ho appena ringraziato Tarfusser e so che lui è del Trentino, un giro nella sua regione lo farei volentieri».

I parenti delle vittime

Poi un pensiero ai fratelli Castagna, che nella strage di Erba persero la madre Paola Galli, la sorella Raffaella e il nipotino di due anni Youssef Marzouk. «Penso che dovrebbero essere interessati a capire come sono andati veramente i fatti e non capisco perché nascondano la testa sotto la sabbia pur di non confrontarsi con gli innumerevoli dubbi che continuano a emergere da questa vicenda. Non so chi sia il colpevole e non posso accusare nessuno senza prove, so io cosa vuol dire e non lo auguro a nessuno».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Febbraio 2024, 22:10
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