A questo punto, il conducente della Yaris ha fatto scendere dall'auto l'occupante della Renault, un cittadino italiano di 75 anni e gli ha mostrato lo specchietto retrovisore esterno sinistro della propria auto, danneggiato, sostenendo che il danno sarebbe stato provocato dal precedente impatto con la sua Renault. Il truffatore ha chiesto pertanto che gli venisse pagato immediatamente il danno per non ricorrere alle assicurazioni, riuscendo a carpire all'anziano la somma di 150 euro. Una volta intascato il denaro, il truffatore si è rimesso immediatamente alla guida della sua auto e ha consegnato il denaro alla sorella seduta sul sedile posteriore. La donna ha nascosto le banconote all'interno della propria maglietta: il tutto sempre sotto lo sguardo dell'Ispettore di polizia appostato poco distante. Il truffatore, tuttavia, si è accorto di essere stato scoperto dall'ispettore, il quale ha iniziato a inseguirlo a bordo dell'auto, mantenendosi in stretto contatto con la centrale operativa della Questura, che nel frattempo stava inviando i rinforzi. L'uomo ha così tentato di allontanarsi a bordo dell'auto, terminando la propria fuga in via Novara all'altezza del civico 120, grazie anche all'intervento dei colleghi della volante del commissariato Bonola giunta in ausilio.
All'interno della vettura, oltre ai due fratelli truffatori, erano presenti anche la figlia minore della donna di appena 4 anni, l'anziana madre dei due e un ragazzo 15enne, estranei ai fatti.
A seguito dei controlli, gli agenti del commissariato Bonola hanno anche sorpreso la sorella del truffatore mentre tentava di spostare nel proprio portafogli due mazzi di banconote che aveva addosso. Il fratello è risultato anche sprovvisto di patente di guida. I poliziotti hanno così sequestrato il denaro sottratto all'anziano, vittima della truffa e le altre banconote in possesso dei truffatori, per un totale di circa 1.700 euro, verosimilmente provento di altri fatti analoghi. Con l'ausilio della polizia locale, è stato eseguito il fermo amministrativo della vettura. I due fratelli sono stati arrestati per truffa aggravata in concorso. Inoltre, per aver minacciato i poliziotti, il truffatore è stato anche indagato in stato di libertà per minacce a pubblico ufficiale mentre il denaro, sottratto poco prima, è stato restituito alla vittima.
Ultimo aggiornamento: Sabato 5 Settembre 2020, 16:48
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