Milano, «voglio sposarti»: invia a una ragazza 100 mila messaggi e la pedina. Espulso 35enne egiziano

L'uomo era entrato nel palazzo della ragazza, bloccando la porta dell'ascensore, per «sistemare la situazione»

Milano, «voglio sposarti»: invia a una ragazza 100 mila messaggi e la pedina. Espulso 35enne egiziano

di Redazione web

Si era invaghito di una ragazza, con la quale non aveva mai avuto nessun tipo di relazione sentimentale, e voleva sposarla. Così aveva incominciato a stalkerizzarla e a perseguitarla: con 100mila messaggi telefonici ma anche presentandosi di persona nei luoghi frequentati dalla giovane. Adesso per lei l'incubo è finito: il 35enne egiziano è stato espulso dall'Italia.

La prima condanna a tre anni

Gli agenti della Questura di Milano hanno eseguito un provvedimento di espulsione emesso dal ministro dell'Interno, per motivi di ordine pubblico, nei confronti di un egiziano di 35 anni al quale era stato rigettato il permesso di soggiorno per pericolosità sociale ed era stato condannato a tre anni di reclusione per atti persecutori ai danni di una ragazza italiana che aveva scelto come sposa, nonostante non avesse con lei nessuna relazione sentimentale. Il 35enne aveva violato numerose volte il provvedimento di divieto di avvicinamento alla persona offesa, emesso dall'Autorità giudiziaria e i suoi comportamenti, protratti per molti anni e particolarmente aggressivi, avevano avuto inizio nel 2017. 

Gli inseguimenti e i blitz all'interno del palazzo dove la ragazza viveva

Oltre a telefonare continuamente e a inviare più di 100.000 messaggi alla ragazza e alla sua famiglia, si era presentato nei luoghi frequentati dalla giovane, inseguendola e, in un'occasione, era entrato nel suo palazzo, bloccando la porta dell'ascensore, per «sistemare la situazione» e celebrare il matrimonio.

Le vessazioni del cittadino egiziano hanno riguardato non solo la ragazza, ma anche la sua famiglia, i condomini ed in generale le persone che di volta in volta, a suo dire, si sono frapposte ai suoi obiettivi. Nel corso degli anni non ha mostrato alcuna forma di resipiscenza e ciò - spiega la Questura - è stato determinante per il giudizio di pericolosità che ha portato all'adozione del provvedimento del Ministro.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Febbraio 2024, 13:40
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