Debiti, prestiti e forse anche l’usura dietro al delitto di Paolo, il cinese Wang Ruiming, 35 anni, freddato con 7 colpi di pistola, alle 7,15 del 19 dicembre nel suo locale, il “Milano caffetteria tavola fredda”, tra piazza Angilberto II e via Bessarione, al Corvetto. Gli agenti della squadra mobile, guidati da Marco Calì, hanno arrestato, all’alba di ieri, Oronzo Pede, con l’accusa di omicidio volontario aggravato: 73 anni, ex imprenditore di Salerno, ora residente nel Pavese. Le manette sono scattate in un ospedale di Lecce, dove doveva essere operato. Per il gip Luca Milani è «un soggetto alla deriva, incapace di dare un valore alla vita umana». Neppure alla sua, visto che il giorno dopo il delitto è stato trovato senza sensi, con un proiettile alla testa, che avrebbe esploso nel tentativo di suicidio.
DEBITI E INDAGINI
Secondo gli inquirenti Pede ha ucciso Ruiming per «motivi economici».
RICOSTRUZIONE
Pede era arrivato con la Punto in piazza Angilberto 20 minuti prima dell’omicidio: con il volto coperto da mascherina e cappuccio è entrato nel bar e dopo qualche parola con Paolo, ha estratto l’arma esplodendo sette colpi.
LA VITTIMA
Wang, in Italia da 10 anni, viveva nel palazzo sopra al locale con moglie e figlio di 9 anni. Il locale era stato chiuso dal questore tre volte per motivi di sicurezza, tra il 2014 e il 2018.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Marzo 2023, 06:00
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