«Nonostante l'omissione di cui si è resa responsabile (consistita nel non avere assicurato la sorveglianza dell'alunno fuori dalla classe, nel non averlo affidato alla supervisione di alcuno altro adulto e di avergli consentito di andare in bagno da solo, e senza neppure avere cercato l'accompagnamento di un collaboratore scolastico), il bambino veniva a un certo punto ugualmente preso in carico da chi (la collaboratrice scolastica, ndr) aveva un'autonoma posizione di garanzia nel riportarlo in classe sano e salvo». E per questo «non può essere ritenuto sussistente con certezza il nesso di causalità tra la iniziale condotta colposa e omissiva» della maestra e la morte del bambino. Lo si legge nelle motivazioni della quinta sezione della Corte d'Appello di Milano, presieduta da Antonio Nova, dell'assoluzione della maestra accusata di concorso in omicidio colposo del piccolo Leonardo di 5 anni e mezzo, caduto nella tromba delle scale della sua scuola, la Pirelli di Milano, nell'ottobre 2019.
Il processo in primo grado con rito ordinario a un'altra maestra, quella di sostegno, è ancora in corso.
Ultimo aggiornamento: Sabato 21 Maggio 2022, 09:21
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