Lea Garofalo, suicida in carcere Rosario Curcio: uccise e poi sciolse nell'acido il corpo della donna che si ribellò alla 'ndrangheta

Stava scontando l'ergastolo. Incensurato fino al momento dell’arresto nel 2010

Lea Garofalo, suicida in carcere Rosario Curcio: uccise e poi sciolse nell'acido il corpo della donna che si ribellò alla 'ndrangheta

Rosario Curcio, uno dei killer di Lea Garofalo, si è ucciso nella sua cella nel carcere di Opera (Milano), dove stava scontando la pena all'ergastolo. Curcio, assieme a Carlo Cosco ex compagno di Leao, era stato condannato per l'omicidio della testimone di giustizia avvenuto il 24 novembre 2009. Il corpo di Lea Garofalo era stato sciolto nell'acido nel tentativo di cancellarne le tracce. La notizia è stata confermata dai vertici dell'amministrazione penitenziaria e ora sarà aperta un'inchiesta per chiarire l'esatta dinamica del suicidio.

 

Curcio è stato trovato impiccato mercoledì: trasportato in ospedale in fin di vita

Curcio, che aveva 46 anni, è stato soccorso mercoledì nella sua cella del carcere di Opera (Milano), dove si è impiccato utilizzando il sostegno di una struttura. Trasportato all'ospedale San Paolo in gravissime condizioni è stato dichiarato morto oggi. Incensurato fino al momento dell’arresto nel 2010urante la detenzione Curcio aveva iniziato a collaborare con il 'Gruppo della trasgressionè, un gruppo di aiuto fondato 21 anni fa dallo psicologo Angelo Aparo.

Chi era Lea Garofalo, la donna che si ribellò alla 'ndrangheta

Figlia di Antonio Garofalo e Santina Miletta, Lea rimase orfana all'età di nove mesi in quanto suo padre venne ucciso nella cosiddetta “faida di Pagliarelle”.

La piccola Lea crebbe insieme alla nonna, alla madre e ai fratelli maggiori Marisa e Floriano che, assunto il ruolo di capofamiglia, anni dopo avrebbe vendicato l'omicidio del padre, salvo poi essere a sua volta ucciso in un agguato, l'8 giugno 2005.

A quattordici anni Lea si innamorò del diciassettenne Carlo Cosco e decise di stabilirsi con lui a Milano,. Il 4 dicembre 1991 diede alla luce Denise, figlia della coppia. La bimba le cambia la vita. Per lei Lea decise di ribellarsi alla sua famiglia di 'ndrangheta. Fu una delle prime donne a farlo. Così nel 2002 decide di parlare con la magistratura. In cambio lo Stato la inserisce insieme alla figlia Denise, avuta con l’ex compagno Carlo Cosco, nel programma di protezione. Davanti ai magistrati racconta l’attività di spaccio condotta dalla famiglia Cosco e la faida interna tra questa e la sua famiglia. Decide di lasciare la Calabria, il suo paese era Petilia Policastro, in provincia di Crotone. Si nasconde a Campobasso e sfugge ad un agguato.

Il 24 novembre del 2009 a Milano Lea incontra Carlo Cosco che ha avvicinato la ex con la scusa di dover parlare del futuro della figlia. Le telecamere comunali la ripresero per l'ultima volta camminare con la figlia per le vie della città, poi il silenzio. Quello che resta del corpo di Lea è stato trovato nel quartiere San Fruttuoso a Monza, dove è stato dato alle fiamme per tre giorni.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Giugno 2023, 20:28
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