Corteo anarchico per le vie di Milano, tensione in centro: le forze dell'ordine sorvegliano 600 manifestanti

Corteo anarchico per le vie di Milano, tensione in centro: le forze dell'ordine sorvegliano 600 manifestanti

Alta tensione ieri pomeriggio tra polizia e militanti dell’aria anarchica, nelle vie intorno al carcere di San Vittore a Milano, teatro di un corteo di circa seicento persone - molti con caschi da motociclista, in previsione di tafferugli con gli agenti del reparto mobile - che protestavano contro il 41 bis e in solidarietà ad Alfredo Cospito.

Durante il corteo - marcato stretto dai poliziotti in assetto antisommosa - sono state imbrattate le vetrine della banca Unicredit tra viale Coni Zugna e via Modestino e quelle di Coin. E qui la tensione tra manifestanti e polizia ha raggiunto il picco.

Cospito è l’anarchico condannato per aver gambizzato nel 2012 a Genova l’ad dell’Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi e per l’attentato dinamitardo - senza feriti - alla scuola carabinieri di Fossano. In carcere a Sassari, sta facendo lo sciopero della fame per protestare contro il 41 bi

Il servizio d'ordine della questura

Il Questore di Milano Giuseppe Petronzi ha predisposto per questo pomeriggio un dispositivo di ordine pubblico, partecipato dalla Polizia di Stato, dall’Arma dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, per la gestione del corteo promosso da appartenenti alle realtà anarchiche, in solidarietà del detenuto Alfredo Cospito, già condannato e detenuto per la gambizzazione dell'ingegnere Adinolfi a Genova e per reati di natura associativa. Circa 600 persone dell’area anarchica, marxista e del sindacalismo di base, provenienti anche da altre città italiane, si sono ritrovate verso le 15.00 in piazzale Stazione Porta Genova da dove si sono mosse in corteo, affiancate dai reparti inquadrati, lungo corso Cristoforo Colombo esponendo striscioni e accendendo dei fumogeni.

Lungo il percorso, alcuni manifestanti, il cui nucleo più radicale ha costantemente tenuto un atteggiamento fortemente antagonista, hanno effettuato imbrattamenti.

Le forze dell'ordine sono spesso e prontamente intervenute per interrompere le azioni delittuose. In particolare, la Polizia di Stato è dovuta intervenire in alcune occasioni, come per esempio nei pressi della COIN di corso Cristoforo Colombo, per impedire pericolosi avvicinamenti e danneggiamenti. Successivamente, i manifestanti hanno raggiunto il carcere di San Vittore dove hanno sostato, speakerato e lanciato slogan in solidarietà dei detenuti. I reparti inquadrati delle forze dell'ordine hanno impedito che il corteo si avvicinasse alla struttura detentiva e i manifestanti sono stati incanalati per fare rientro al luogo di partenza.

Nella fase di rientro, il dispositivo di ordine pubblico è intervenuto creando blocchi in più punti al fine di impedire che il corteo imboccasse alcune arterie, come nel caso di Corso Genova, per avvicinarsi al centro cittadino. Nel mentre, la Polizia Locale si adoperava per mitigare le ricadute sul traffico. Durante l’iniziativa, non sono mancate, comunque, scritte in favore del detenuto Cospito e contro l'applicazione del 41bis ed un danneggiamento, in particolare alle vetrine dell'ufficio postale di viale Gorizia. Ricondotti i manifestanti in piazzale Stazione di Porta Genova, punto di partenza, l'iniziativa ha avuto termine. Nel corso delle mirate attività preventive e di controllo, la Polizia ha sequestrato ai manifestanti 25 bombolette, 16 fumogeni, colla, pennelli e volantini. Numerosi sono i soggetti identificati e saranno svolte attività di indagine sui filmati per individuare i responsabili dei danneggiamenti.


Ultimo aggiornamento: Domenica 15 Gennaio 2023, 20:44
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