La valigia sul letto

La valigia sul letto

di Flaminia Bolzan

La valigia sul letto è quella di un lungo viaggio come cantava Julio, o ti sembra piuttosto il bagaglio di un'andata senza ritorno, come diceva Giusy? Perché c'è una bella differenza tra le due sfumature e per te oggi ho una notizia buona e una cattiva. Comincio ovviamente dalla seconda. La verità è un macigno, l'accettazione è tosta, ma inevitabile: è finita. Quella buona, invece, è che non era nemmeno mai iniziata. Gli strascichi potrebbero essere comunque pietosi e in effetti ci stai già mettendo del tuo tra inseguimenti vari e petulanze social. C'è di positivo che probabilmente avrai argomenti utili le prossime sei cene, ma rimane il fatto che i cocci da raccogliere sono parecchi.

Ad ogni modo la consultazione di oroscopi e siti new age in cui ti spacciano validissimi riti pro ritorno no, non è la soluzione valida. Perché emotivamente la fine di una storia, vera o presunta, è sempre trasversale: una mazzata.

Che ci sia di mezzo la fantasia, un tradimento, un'incomunicabilità o un semplice esaurimento di risorse e volontà di sopportazione, si tratta di modificare abitudini e confrontarsi con il tema più attuale: sei capace di tollerare noia e senso di solitudine?

Ne parlavo proprio nei giorni scorsi con un'amica che mi chiedeva come si fa ad affrontare la percezione di vuoto.

Le ho dato una pacca sulla spalla e l'ho invitata a guardarsi intorno. Non siamo forse un po' tutti dei vuoti deambulanti?

Il segreto è uno solo. Non ci sono troppe alternative. Dobbiamo scegliere bene di cosa vogliamo riempirci. La selezione è potenzialmente illimitata, ma il suggerimento è di farla ricadere, anziché sulle solite illusioni, su quell'unica certezza che sei tu. 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Settembre 2022, 08:54
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