Suicidio assistito, i casi di Antonio e Stefano: «Decideremo noi quando sarà il momento»

Ci sono ancora due pazienti autorizzati in Italia al suicidio assistito

Suicidio assistito, i casi di Antonio e Stefano: «Decideremo noi quando sarà il momento»

di Redazione web

Non solo Gloria e Mario hanno superato la soglia del suicidio assistito. Ad ottenere il via libera dai Comitati etici delle regioni - finora Marche e Veneto - sono anche altre due persone che, però, sostengono di voler decidere autonomamente quando morire.

L'autorizzazione a usare il Tiopentone Sodico è attualmente valida anche per Antonio, un 44enne tetraplegico del Fermano, che ha avuto il via libera dell'Asl il 17 agosto 2022, e Stefano Gheller, un vicentino affetto da distrofia muscolare, che ha rotto per primo in Veneto il tabù dell'autodeterminazione al fine-vita.

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Suicidio assistito

A differenza di Gloria e Mario, Antonio e Stefano si sono presi il tempo per decidere, se e quando, porre alle proprie sofferenze. Il primo, infatti, si è visto dare il via libera dalla propria Asl nell'agosto 2022. È tetraplegico dal 2014, dopo un incidente avvenuto in Sicilia. Stava per riprendere i contatti con una clinica in Svizzera, dove si pratica l'eutanasia, quando l'estate scorsa gli hanno detto che il suo caso rientrava in quelli identificati dalla sentenza della Cassazione Cappato/DjFabo del 2019.

«La conferma di poter avere il farmaco e delle modalità che potrò seguire - aveva detto - mi rende felice.

Felice di poter avere vicino i miei cari, a casa mia, fino all'ultimo momento, e di predisporre ogni cosa per procedere con il suicidio assistito».

Stefano Gheller, 49 anni, tetraplegico da 37, aveva invece voluto annunciare con un post su Facebook, il 13 ottobre 2022, la conclusione positiva del percorso che per anni lo aveva contrapposto ai Tribunali.

«Buongiorno amici vicini e lontani - aveva scritto sulla sua pagina social - Sono felicissimo ed è un gran bel giorno, è stato qui il direttore sanitario della Aulss 7 Pedemontana, a cui il 30 giugno avevo inoltrato la mia richiesta di suicidio assistito. Vi informo che la mia richiesta è stata accolta, e ora sono libero di decidere». Gheller, una forza di volontà, continua a sostenere le battaglie sul fine-vita. Qualche giorno fa, mentre Cappato e gli attivisti dell'associazione Luca Coscionì consegnavano migliaia di firme per avviare in Veneto la discussione di una legge regionale sul tema, Gheller li accompagnava in carrozzina per Venezia, dandosi da fare come un qualsiasi manifestante. Stefano Gheller e il marchigiano Antonio.

Al loro fianco, in lotta per gli stessi motivi, vi sono tanti altri malati che non rientrano nella ristretta interpretazione della Cassazione sui pazienti tenuti in vita da «trattamenti vitali». Per i quali la strada resta solo quella delle cliniche svizzere.

Come in questi anni hanno fatto Dj Fabo, Elena, Romano, Massimiliano e Paola. Tutti accompagnati oltre confine da Cappato e dai suoi disobbedienti civilì.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Luglio 2023, 21:35
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