Una serie di note e il rischio di un 5 in condotta, ma nessun segnale di disagio

Una serie di note e il rischio di un 5 in condotta, ma nessun segnale di disagio

di Giammarco Oberto

Un ragazzino di 16 anni, di buona famiglia. Abita in un paese vicino ad Abbiategrasso, frequenta la seconda superiore del liceo di scienze applicate, uno dei percorsi di studio previsti dall’Alessandrini. Un ragazzino normalissimo, mai un’avvisaglia di disagio interiore. Eppure.

Due anni fa era stato bocciato, ma poi il rendimento è migliorato, tranne che in Italiano e Storia: le materie della prof che ha accoltellato. Potrebbe essere questo il movente, se di movente si può parlare. Nelle ultime settimane aveva ricevuto alcune note per cattiva condotta, e proprio per la giornata di oggi i suoi genitori erano stati convocati dal preside. Dispetti, li chiamano i compagni: spegnere la lavagna interattiva durante le ore d’inglese, spruzzare uno spray maleodorante in classe.

In combutta con un altro paio di studenti. Rischiava il 5 in condotta. E nell’ultima verifica di Storia, raccontano ancora, aveva preso 2 e la sua media era compromessa.

Ieri mattina questo ragazzo che nessuno avrebbe descritto come violento è entrato in classe con nello zaino un coltello da caccia. «Era silenzioso, come assente, non collaborava» racconta una sua compagna. Poi la prof gli ha annunciato l’interrogazione. Lui ha sibilato: «Ragazzi, mi dispiace». Ed ha colpito.

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Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Maggio 2023, 06:00
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