Sito con 17mila iscritti “aiutava” i ragazzi a uccidersi con il salnitro. Indagini dopo la morte di due romani

Sito con 17mila iscritti “aiutava” i ragazzi a uccidersi con il salnitro. Indagini dopo la morte di due romani

di Domenico Zurlo

Prima il veleno, poi un cioccolatino, infine un anti-vomito. Sono i consigli sul come togliersi la vita con il veleno che venivano elargiti su un sito internet, Sanctioned Suicide, una community con oltre 17mila iscritti di tutte le nazionalità. Un portale che da ieri non esiste più, oscurato su disposizione dei magistrati della Procura di Roma. Tra i seguaci, anche giovani italiani: ed è proprio dalla morte di due 18enni di Roma, scomparsi l'anno scorso in circostanze analoghe tra loro, che sono partite le indagini che hanno portato a individuare e chiudere il sito web dell'orrore.

Roma, due 18enni suicidi col nitrito di sodio: oscurato un sito che dava le 'istruzioni'. «Cioccolatino e antiemetico»


Nel forum, voci «anonime» spiegavano in chat tutte le istruzioni su come fare a togliersi la vita con il salnitro di sodio, una sostanza facilmente reperibile sul mercato perché normalmente utilizzata per la conservazione degli alimenti. L'aspirante suicida, come consigliato, doveva andare in una camera d'albergo, ingerire una dose letale - tra i 2 e i 6 grammi - di salnitro e prendere poi le dovute precauzioni per non vomitare. «Subito dopo avere ingerito il salnitro - scrivevano in inglese - ti consigliamo di mangiare un cioccolatino e ingerire un farmaco antiemetico».

Tra le istruzioni anche una dieta da seguire nei giorni precedenti al suicidio, per non lasciare nulla al caso.


Partendo dalla morte dei due 18enni, entrambi romani, a febbraio e a dicembre 2020, la pm Giulia Guccione - con l'aiuto della Polizia Postale - ha analizzato i cellulari delle vittime ed è riuscita a risalire al sito web. I due non si conoscevano tra loro, ma erano tutti e due iscritti alla community, che contava migliaia di seguaci in diversi paesi: sotto la lente degli investigatori anche un altro caso molto simile, avvenuto qualche mese fa a Palermo. Le indagini, affidate alla Sezione di Polizia Giudiziaria Aliquota Polizia di Stato e al Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni «Lazio», proseguono ora per verificare chi sono gestori e moderatori del sito, con ogni probabilità residenti in Europa, ma sulla cui identità c'è ancora un alone di mistero.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Giugno 2021, 09:19
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