Scontrini, mancano 4 ricevute in 5 anni: la storica gelateria Nico di Venezia costretta alla chiusura forzata dalla Finanza

Quello di Nico, che è una vera tradizione, è considerato una delle cose che a Venezia bisogna assolutamente provare. Chiusa dopo i controlli della Finanza

Scontrini, mancano 4 ricevute in 5 anni: la storica gelateria di Venezia costretta alla chiusura forzata. Il blitz della Finanza

di Redazione web

Quattro scontrini non emessi nell’arco di cinque anni, cioè meno di una violazione fiscale ogni dodici mesi.  Per questo giovedì è scattata la chiusura della gelateria Nico, alle Zattere, uno dei luoghi simbolo di Venezia e portabandiera di uno dei must della gelateria veneziana, il gianduiotto. Quello di Nico, che è una vera tradizione, è considerato una delle cose che a Venezia bisogna assolutamente provare. E non a caso l’immagine della coppa di gelato con la panna sopra e lo sfondo del canale della Giudecca è diventato un must sui social.

Chiusura dopo i controlli della Finanza

A seguito di controlli della Finanza sull'emissione di scontrini, giovedì la licenza del negozio è stata sospesa per quattro giorni, quindi Nico riaprirà domenica 10 settembre.

Chi è passato in fondamenta delle Zattere negli ultimi giorni con l'idea di concedersi la delizia del palato, ha trovato la tenda di Nico chiusa e la saracinesca abbassata, con un cartello di avviso all'esterno. «Siamo spiacenti di comunicare che la gelateria chiuderà da giovedì a sabato compreso. Riapriremo regolarmente domenica. A presto!», scrive la direzione del negozio in Facebook.

Cosa è successo: il racconto sui social

«Non voglio fare polemica - premette il titolare Maurizio Mutti, raccontando incredulo l'episodio - è andata così. Di solito fanno questi controlli quando c’è tanta coda per il gelato e quindi confusione. L’ultimo episodio risale allo scorso marzo. Erano le 22.15 e con il bar chiuso un cliente ci aveva chiesto un gelato, e noi, dopo aver avvertito che la cassa era ormai chiusa, glielo abbiamo dato. Stiamo parlando di due euro e 50. La volta prima era uno scontrino di un euro e 80, sempre probabile frutto di distrazione. Per questo ritenevo che non sarebbero state oggetto di multa e sanzione accessoria». Invece, le Fiamme Gialle, sono arrivate con i sigilli. «Per dire, abbiamo tre casse in banco e questa cosa ci ha colpito veramente. Non ci riteniamo evasori, noi che abbiamo tre casse in banco e diamo lavoro a 12-13 dipendenti. Però, la chiusura disposta proprio durante la Mostra del cinema è stata proprio un duro colpo: so che di solito le chiusure venivano disposte in periodi meno alti rispetto a questo. Inutile girarci intorno: si perde un fatturato importante».


Ultimo aggiornamento: Sabato 9 Settembre 2023, 16:55
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