Oggi è la giornata dello sciopero nazionale della scuola. A scendere in piazza Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief. È previsto l'arrivo di un centinaio di pullman da tutta Italia a piazza Santi Apostoli dove si terrà una manifestazione dalle 10. Gli organizzatori si aspettano un'alta partecipazione alla protesta. Malumori tra le organizzazioni sindacali hanno causato il divieto di manifestare davanti a Montecitorio.
«In risposta al divieto di manifestare presso Montecitorio, dove è in discussione un decreto che, se non sarà modificato, farà arretrare i diritti e le tutele dei lavoratori della scuola, continueremo a manifestare in Piazza Santi Apostoli, anche in difesa della democrazia e della Costituzione - dice all'ANSA Elvira Serafini, che guida lo Snals - Lo sciopero dimostrerà che la scuola non si fa ricattare né dividere: saremo tutti insieme, precari, docenti, dirigenti, personale Ata e studenti». «C'è stata una sorta di sollevazione dal basso che oggi porterà a Roma molte persone che vorranno sfogare la loro rabbia verso un governo distratto e concentrato solo sugli interessi di pochi. Molti i pullman da Campania e Puglia , ma molte anche manifestazioni sui territori e scuole deserte - afferma Pino Turi, segretario generale Uil Scuola - oggi vedremo gli effetti di una mobilitazione che non si inquadra nei rituali classici del sindacato che organizza i sui quadri e militanti. Stiamo registrando la voglia di manifestare di una categoria troppe volte sacrificata e mortificata».
Per Francesco Sinopoli (Flc Cgil) «lo sciopero avrà una alta adesione perchè le ragioni della protesta sono motivate: il governo sceglie di costruire una formazione per pochi, finanziata col taglio degli organici». Contrario alla protesta il sindacato dei dirigenti scolastici Anief. «Per i sindacati che hanno indetto lo sciopero il baricentro della scuola è la contrattazione, per essi prevale anche sulla legge.
Presidi contrari allo sciopero
Contrario allo sciopero il sindacato Anp dei presidi. «Il ritornello è il solito: stabilizzare i precari, non considerando per nulla il diritto degli alunni ad avere insegnanti migliori, più preparati, più aggiornati», osserva Cristina Costarelli di Anp Lazio. «E si vuole evidentemente la distribuzione a pioggia di soldi per tutti. Non si vuol sentire parlare di merito e differenziazioni. Più soldi per tutti ha un sapore populista senza utilizzare gli aumenti per restituire efficienza e premialità», le fa eco Mario Rusconi di Anp Roma. Ma Pino Turi della Uil parla di uno scenario deverso. «Stiamo registrando la voglia di manifestare di una categoria troppe volte sacrificata e mortificata. In molte realtà si stanno organizzando manifestazioni di protesta. La piazza di Roma sarà solo il megafono di una mobilitazione che i sindacati unitariamente hanno organizzato e che i lavoratori stanno animando e facendo propria. Se le notizie che ci giungono saranno confermate, saranno loro i protagonisti».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Maggio 2022, 15:08
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