Renzi tra migranti, fiscal compact e veto sul bilancio Ue: "Tra noi e la Lega un abisso"
di Alessandra Severini
Il piano già c'è: in cambio di un impegno italiano a continuare ad abbassare il debito, Bruxelles dovrà dare «il via libera al ritorno per almeno cinque anni ai criteri di Maastricht con il deficit al 2,9%. Ciò - prosegue Renzi - permetterà al nostro paese di avere a disposizione una cifra di almeno 30 miliardi di euro per i prossimi cinque anni per ridurre le tasse a famiglie e piccoli imprenditori». L'attivismo renziano però produce forti attriti a sinistra e dentro lo stesso Pd, rischiando di far traballare la fragile maggioranza che appoggia il governo Gentiloni. Che, ad ottobre, dovrà affrontare la difficile prova della legge di bilancio.
Pier Luigi Bersani di Mdp già stronca la ricetta renziana: «Cinque anni di riduzione delle tasse in deficit. Se è così, si tratta dell'eterna e fallimentare ricetta di tutte le destre del mondo».
A sinistra e alla minoranza Pd che fa capo a Orlando non piacciono poi le proposte renziane in tema di immigrazione. Il segretario difende l'idea del numero chiuso: «C'è un abisso tra il Pd e la Lega. E' sacrosanto sostenere la necessità di aiutare i migranti a casa loro. Dobbiamo salvarli tutti ma non possiamo accoglierli tutti, è buon senso».
Il premier Paolo Gentiloni condivide almeno in parte le ricette renziane e proverà ad anticipare qualche risultato nei pochi mesi che mancano alla fine della legislatura. A dicembre, per esempio, quando i paesi Ue discuteranno se inserire nei Trattati Ue il fiscal compact, l'Italia dovrebbe esprimere la sua contrarietà.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Luglio 2017, 08:30
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