Sicurezza fai da te: italiani sempre più pistoleri

Sicurezza fai da te: italiani sempre più pistoleri

di Alessandra Severini
Oltre un terzo degli italiani (4 su 10) è pronto a tenere una pistola in casa per difesa personale. Lo dimostra il Rapporto Sicurezza in Italia realizzato dal Censis, secondo il quale il 39% degli intervistati è favorevole all'introduzione di criteri meno rigidi per il possesso di un'arma da fuoco.
Una percentuale cresciuta di ben 13 punti rispetto al 2015 e che è più alta fra le persone meno istruite (il 51% di chi ha al massimo la licenza media) e gli anziani (il 41% degli over 65). In forte aumento è anche il numero degli italiani che possono sparare: nel 2017 si contavano quasi 1,4 milioni di licenze per porto d'armi (dall'uso caccia alla difesa personale), con un incremento del 13,8% rispetto all'anno prima. La crescita più forte si è avuta per le licenze per il tiro a volo (sono quasi 585.000: +21,1% in un anno), più facili da ottenere. Il Censis stima così che oggi complessivamente c'è un'arma da fuoco nelle case di quasi 4,5 milioni di italiani.
Ma i dati vanno in altra direzione: i reati (almeno quelli denunciati) nel 2017 sono in calo di oltre il 10% rispetto a quelli del 2016, gli omicidi si sono quasi dimezzati in dieci anni. Rispetto al 2008 le rapine sono passate da 45.857 a 28.612 (-37,6%) e i furti da quasi 1,4 milioni a poco meno di 1,2 milioni (-13,9%).
Eppure fra la gente, soprattutto per chi vive in città, si fortifica un senso generalizzato di insicurezza: il 31,9% delle famiglie italiane percepisce il rischio della criminalità nella zona in cui vive. Nelle aree metropolitane si sente insicuro un cittadino su due (il 50,8%). E' vero del resto che è nelle grandi città che si consumano gran parte dei reati: Milano è al primo posto con 237.365 reati nel 2016 (il 9,5% del totale), poi Roma (con 228.856 crimini, il 9,2%), Torino (136.384, pari al 5,5%) e Napoli (136.043, pari al 5,5%).
I dati del rapporto Censis spingono il ministro dell'Interno Matteo Salvini a promettere «presto una nuova legge che permetta la legittima difesa delle persone perbene». Il testo potrebbe essere già portato sul tavolo di una delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Giugno 2018, 20:12
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