Meloni morde le opposizioni
«Sanità? Problemi creati da voi»

La premier a tutto campo nel Question time. Affondo su Stellantis

Meloni morde le opposizioni «Sanità? Problemi creati da voi»

di Alessandra Severini

Dalla sanità alle privatizzazioni, il question time alla Camera è stato teatro di un duro confronto fra Giorgia Meloni e i leader delle opposizioni. La premier si è difesa a muso duro e ha difeso l'azione del governo, costretto «a fare i conti con la pessima eredità lasciata dal governo precedente. La stagione dei soldi gettati al vento per pagare le campagne elettorali - ha tuonato - è finita».

SANITÀ. Meloni respinge le accuse di inerzia sul tema sanità e risponde con sarcasmo agli attacchi della segretaria del Pd Elly Schlein: «Il tetto alla spesa del personale sanitario fu introdotto nel 2009. È un'implicita attestazione di stima che chiedete a noi di risolvere i problemi che non avete risolto in dieci anni di governo».

SUD. «Vedo tante bizzarre ricostruzioni strumentali, fra queste anche una secondo la quale questo governo avrebbe tradito il Sud. Fortunatamente i fatti e i numeri sono sempre più forti delle polemiche». Così la premier ha respinto le accuse delle opposizioni, ricordando «gli sforzi fatti in particolare sulla politica di coesione, che è lo strumento principe per ridurre le disparità fra i territori, con risorse che vanno per l'80% al Sud e per il rimanente 20% al Centro-Nord».

PRIVATIZZAZIONI. La premier ha spiegato che il governo sta lavorando a un piano di razionalizzazione delle partecipazioni dello Stato dalle quali sono attesi proventi pari a circa 20 miliardi in tre anni. «Vogliamo ridurre la presenza dello Stato dove non è necessaria e affermarla negli asset strategici.

Non si tratta di privatizzare per privatizzare, di dismettere o di svendere. È un approccio che non si avvicina neanche lontanamente a quelli del passato, che erano regali a qualche fortunato e bene inserito imprenditore, come si fece con gli oligarchi russi dopo l'Urss».

STELLANTIS. Meloni ha risposto alle polemiche nate dalle critiche governative verso il gruppo Fiat. «È un patrimonio economico che merita la massima attenzione, e questo significa anche avere il coraggio di criticare alcune scelte del management e del gruppo quando sono state distanti dall'interesse italiano. Penso allo spostamento della sede legale e fiscale fuori dall'Italia o alla fusione che celava un'acquisizione francese dello storico gruppo italiano: tanto che oggi nel cda di Fca siede un membro del governo francese». ««Vogliamo tornare a produrre un milione di veicoli l'anno con chi vuole investire davvero sulla storica eccellenza italiana – ha aggiunto la premier - se si vuole vendere auto sul mercato internazionale pubblicizzandola come gioiello italiano allora quell'auto deve essere prodotta in Italia».

MEDIO ORIENTE. Meloni esorta a «lavorare ad una tregua» e si schiera per la soluzione «due popoli, due Stati». «È giusta e necessaria nell'interesse dei palestinesi e degli israeliani. Non condivido il no di Netanyahu».

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Gennaio 2024, 06:00
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