Meloni difende Salvini e Orban
Battute e stoccate all’opposizione

Schlein attacca: «Governo incoerente». La premier: «Ragazzi, vi vedo nervosi»

Meloni difende Salvini e Orban Battute e stoccate all’opposizione

di Alessandra Severini

Saranno le elezioni europee che si avvicinano o la produzione industriale in rosso ma il clima ieri alla Camera è stato incandescente. Arrivata a Montecitorio per il dibattito sulle comunicazioni del governo in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo, la premier Meloni ha trovato opposizioni agguerrite.

La presidente del Consiglio ha spazzato via le voci di contrasti con Matteo Salvini suggellando le sue parole con un abbraccio. Poi ha risposto alle opposizioni che l'accusano di ambiguità su Ucraina e Russia. «Mi si dice di parlare con Orban e con Salvini per chiarire il sostegno all'Ucraina. In entrambi i casi contano le decisioni e i voti. Il governo italiano ha una posizione chiara e in Ue», ha certificato il presidente del Consiglio. Meloni ha ribadito senza indugi il sostegno a Kiev: «È chiaro a tutti che grazie al fatto che c'è una maggioranza di governo di centrodestra oggi l'Italia rispetta i suoi impegni. FdI ha garantito l'aiuto al Presidente Zelensky anche quando era all'opposizione». «Ragà vi vedo sempre un po' nervosi» ha detto poi la premier Giorgia Meloni cedendo al dialetto romanesco e rivolgendosi ad alcuni parlamentari di opposizione che rumoreggiavano durante il suo intervento. Frase che ha sollevato ancora più irritazione e acceso il dibattito, tanto da provocare l'intervento del presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Meloni ha provato poi a ridimensionare: «Non posso chiamarvi “ragazzi”? Vabbè, giovani onorevoli. Nemmeno questo? Evidente che non vi sono particolarmente simpatica...Noi romani ogni tanto lo diciamo “ragazzi”. Vi chiedo scusa comunque. I romani sono meglio di questo? Vabbé, mi scuso anche con i romani» ha concluso la premier visibilmente indispettita.

L'irritazione della premier è via via cresciuta quando la segretaria del Pd, Elly Schlein ha preso la parola e letto un post sui social risalente al 2018 in cui Meloni faceva i «complimenti a Vladimir Putin per la sua quarta elezione a presidente della Federazione russa». «Ce ne ha messo di tempo, presidente Meloni - l'ha poi incalzata la leader dem - ma mi pare che abbia capito che Putin non è un fiero difensore delle libere elezioni. Noi ci auguriamo che lei continui a cambiare opinione: lo faccia sul salario minimo, sui tagli alla sanità, sul premierato e sul progetto scellerato della Lega sulla autonomia differenziata».

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Marzo 2024, 06:00