Mascherine a 50 cent, Arcuri firma l'ordinanza. Ma Confcommercio si oppone: «È troppo poco»

Mascherine a 50 cent, Arcuri firma l'ordinanza. Ma Confcommercio si oppone: «È troppo poco»
Come annunciato ieri dal premier Giuseppe Conte, il commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri ha firmato l'ordinanza che fissa il prezzo fisso delle mascherine chirurgiche a 50 centesimi di euro: un'ordinanza che si compone di un singolo articolo, che dice che «il prezzo finale di vendita al consumo dei prodotti indicati nell'allegato 1, praticato dai rivenditori finali - è scritto - non può essere superiore, per ciascuna unità, ad € 0,50, al netto dell'imposta sul valore aggiunto».

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Una decisione che ha però causato la contrarietà di Confcommercio: la vicepresidente Donatella Prampolini va all'attacco sulla cifra indicata dal Governo. «Con le attuali dinamiche di mercato il prezzo massimo di 50 centesimi è una cifra che non sta nè in cielo nè in terra», ha detto la Prampolini sottolineando che le aziende hanno in carico le mascherine ad un prezzo maggiore e chiede di rivederla portandola almeno a 60 centesimi. «Altrimenti - dice- l'effetto immediato sarà che smetteremo di importarle. Intanto - avverte - molte aziende hanno bloccato vendite e ordini».

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«Il problema è che per l'ennesima volta il governo non si è confrontato», sostiene la vicepresidente di Confcommercio. «La cifra attuale se si è molto molto bravi che si riesce a strappare è di 55 o 60 centesimi» ma di solito è maggiore. Secondo Prampolini quindi il prezzo dovrebbe essere rivisto, «già 60 centesimi potrebbe essere un prezzo equo», oppure «ci trovino un canale pubblico attraverso il quale fare grandi commesse garantite ad un certo prezzo e ce le mettano a disposizione».

MASCHERINE A 0,38 EURO DA 5 AZIENDE ITALIANE 660 milioni di mascherine chirurgiche saranno nelle prossime settimane sul mercato italiano ad un prezzo medio di 38 centesimi di euro al pezzo. A produrle saranno cinque aziende italiane - la 'Fab', la 'Marobè, la 'Mediberg', la 'Parmon' e la 'Veneta Distribuzionè - che hanno già siglato i contratti con il commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri. «Voglio ringraziare queste eccellenze italiane - dice Arcuri - che hanno mostrato una straordinaria disponibilità e un forte senso di responsabilità. Nessuno vende ad un prezzo superiore ai 50 centesimi».

Si tratta, spiega ancora il commissario di un «primo importante passo»: si stanno infatti «contattando le altre 108 aziende italiane, incentivate grazie al 'CuraItalia', e a tutte loro sta giungendo la rassicurazione dagli uffici del Commissario che acquisteranno le loro mascherine via via che saranno collocate sul mercato». L'aver fissato un prezzo fisso delle mascherine, aggiunge poi Arcuri, non significa che qualcuno dovrà produrre in perdita. «Nessuno dovrà rimetterci, a partire dalle imprese produttrici, dalle farmacie e dalle parafarmacie» ma «stiamo sconfiggendo i vergognosi episodi registrati negli ultimi mesi. Sulla salute non si specula».

ACCORDO CON FARMACISTI PER RIMBORSI Alle farmacie che hanno acquistato mascherine e dispositivi di protezione ad un prezzo superiore ai 50 centesimi verrà garantito un «ristoro ed assicurate forniture aggiuntive tali da riportare la spesa sostenuta, per ogni singola mascherina, al di sotto del prezzo massimo deciso dal governo». È quanto prevede un accordo firmato dal Commissario straordinario Domenico Arcuri con l'Ordine dei farmacisti, Federfarma e Assofarm. Tutte le farmacie e le parafarmacie italiane «saranno messe in condizione dal commissario Arcuri - sottolinea una nota degli uffici del Commissario - di vendere a tutti i cittadini le mascherine chirurgiche al prezzo massimo di 0,50 €, al netto dell'Iva».

A breve, inoltre, verrà firmato un ulteriore accordo che consentirà alle associazioni dei farmacisti di negoziare assieme al Commissario l'acquisizione di importanti quantitativi di mascherine ad un prezzo inferiore a quello massimo fissato dall'ordinanza. «Si garantisce, concretamente, il diritto alla salute di tutti i cittadini - conclude Arcuri - la possibilità di acquistare le mascherine ad un prezzo giusto, si blocca qualsiasi forma di speculazione, non si danneggiano i farmacisti che con spirito di servizio e sacrifici hanno svolto e continueranno a svolgere un ruolo importante nella gestione della epidemia». 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Aprile 2020, 16:36
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