Mahmoud ucciso a 18 anni, spunta il supertestimone: «Gli dovevano stipendi arretrati». La trappola dei due killer

L'uomo, anche lui egiziano e titolare di una barberia, ha contattato gli inquirenti mentre era in vacanza ed è stato interrogato non appena rientrato in Italia

Mahmoud ucciso a 18 anni, spunta il supertestimone: «Gli dovevano stipendi arretrati». La trappola dei due killer

di Redazione web

Ahmed Gamal Kamel Abdelwahab, detto Tito, e Mohamed Ali Abdelghani, detto Bob, i due egiziani che hanno ucciso e mutilato il loro dipendente Mahmoud Abdalla, «dovevano degli stipendi arretrati» alla vittima «e non volevano che se ne andasse portando via i clienti». È quanto ha raccontato l'ex datore di lavoro del ragazzo, il cosiddetto 'supertestimone', che sta aiutando a ricostruire l'omicidio del giovane ammazzato e decapitato e trovato senza vita nel mare di Santa Margherita Ligure.

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Il supertestimone egiziano

Il supertestimone è stato sentito ieri dai carabinieri del nucleo investigativo, guidati dal colonnello Michele Lastella e dal maggiore Francesco Filippo. L'uomo, anche lui egiziano e titolare di una barberia in via del Campo nel centro storico, ha contattato gli inquirenti mentre era in vacanza in Egitto ed è stato interrogato non appena rientrato in Italia.

Mahmoud aveva lavorato da lui fino alla fine del 2022 e poi era andato a lavorare da Tito e Bob.

 

La trappola dei due assassini

Intanto proseguono le indagini coordinate dal sostituto procuratore Daniela Pischetola. Domani gli esperti del Ris di Parma andranno nell'appartamento di via Vado, dove il giovane viveva insieme ad altri colleghi, e nei negozi di via Merano, a Sestri Ponente, e in via Dante a Chiavari. I sopralluoghi serviranno a cercare tracce biologiche per ricostruire con esattezza dove il ragazzo è stato ucciso e poi fatto a pezzi.

Dalle indagini è emerso che i due assassini domenica 23 luglio hanno contattato la vittima dicendogli di andare nell'appartamento di via Vado dove gli avrebbero dato i soldi che lui voleva. Per gli inquirenti sarebbe stata una trappola e in quell'abitazione sarebbe stato invece ucciso. Poi sarebbe stato infilato in una valigia e con un taxi i due si sarebbero fatti portare fino a Chiavari dove avrebbero decapitato il cadavere e amputato le mani per non farlo riconoscere. I resti sarebbero poi stati buttati alla foce del fiume Entella. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Agosto 2023, 22:05
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