Meloni annuncia la linea dura. «Fermeremo le partenze illegali»

Von der Leyen in visita sull’isola con la premier: «La Ue è con voi». Oggi in cdm giro di vite sull’accoglienza: «Un Cpr in ogni regione»

Meloni annuncia la linea dura. «Fermeremo le partenze illegali»

di Alessandra Severini

Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen visitano l’isola di Lampedusa stremata dai continui arrivi di migranti. Una presenza che vuole segnalare l’attenzione dell’Europa verso una questione che l’Italia non può affrontare da sola. La premier italiana e la presidente della Commissione europea visitano prima l’hotspot, ripulito e svuotato in fretta in vista della visita ufficiale, poi il molo Favaloro, dove guardano i resti delle imbarcazioni fatiscenti con cui i migranti provano ad attraversare il Mediterraneo.

In tutto una visita di circa tre ore, condita da polemiche: nell’hotspot le alte cariche si fermano solo per pochi minuti. La premier scambia invece qualche parola con alcuni residenti dell’isola e alcuni pescatori radunati in strada che chiedono a gran voce di «tornare alla normalità». «Stiamo facendo tutto il possibile. Io come sempre ci metto la faccia» ha detto loro il capo del governo. Meloni ha insistito proprio sulla necessità di una risposta europea: «È un problema di una portata tale che se non lavoriamo tutti insieme i numeri del fenomeno migratorio travolgeranno tutti gli Stati dell’Europa».

Ma in attesa della risposta della Ue, con il piano in dieci punti annunciato da Ursula von der Leyen e la promessa di una «risposta coordinata» alla sfida migratoria, la premier promette che già nel Consiglio dei ministri di questa mattina verrà adottata l’ennesima stretta sull’immigrazione clandestina.

In particolare i nuovi provvedimenti prevedono la realizzazione di altri centri per il rimpatrio, così da averne uno in ogni regione e la possibilità di trattenere i migranti arrivati irregolarmente in Italia fino a 18 mesi, il massimo consentito dalla normativa europea.

Oggi sono solo otto le regioni che hanno un Cpr, alcune (Puglia e Sicilia) anche due. All’appello mancano Veneto, Campania, Emilia Romagna, Toscana, Calabria, Liguria, Marche, Abruzzo, Trentino Alto Adige, Umbria, Molise e Valle d’Aosta. Le nuove strutture nasceranno in zone a bassa densità di popolazione e saranno recintate e sorvegliate. Verranno utilizzati edifici pubblici dismessi o in disuso, come per esempio le caserme. Le nuove norme verranno probabilmente inserite in un emendamento al decreto Caivano già approdato in Senato per evitare la necessità di stilare un nuovo decreto e accelerare così i tempi di attuazione.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Settembre 2023, 06:00
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